13 novembre, 2012

Ode alla Candeggina.

A me, l'odore della candeggina MI piace assai. Ma non quella profumata, no, quella è roba per dilettanti. A me piace l'odore della candeggina quella pura, quella che ha sempre lo stesso odore da sempre, quella che quando la senti dici Uh, Che Odore di Candeggina. Ecco, quella lì. La candeggina è alleata assoluta di chi vuol prendersi cura della propria magione, un pò per vero, un pò per scherzo. Nel senso che, negli ultimi tempi, diciamo che si occupano di pulizie e rigoverni vari anche le donne che non è che siano proprio portate, diciamolo, che non è che facciano del bucato o del ragù la loro ragione di vita, diciamolo. e diciamolo forte. Esistono infatti svariati tipi di casalinghe, ribattezzate con stile Massaie Moderne da un noto blog che diventerà il Verbo assoluto di chi passa qualche ora, non di più a sistemare casa. Ci sono casalinghe Dedite, Casalinghe Eventuali, Casalinghe Per Finta. La Scrivente si posiziona esattamente fra le Eventuali e quelle Per Finta. Ma la Candeggina, beh, la candeggina signora mia la fa proprio da padrona. Avete una macchia che non va via? Un ospite sbadato ha rovesciato un Brunello di Montalcino sulla tovaglia di bisso che si mette solo a Natale? Il figliolo ha disegnato coi pennarelli da qualche parte? Niente, nientissima paura. La Candeggina, regina indiscussa di ogni focolare domestico, vi correrà tosto in aiuto, cancellando ogni traccia e lasciando sulle vostre mani candide un bell'aroma da lavandaia, così intrigante, così torbida, mi aiuti a dire, in quale fantasia erotica maschile non è presente una lavandaia? Rossella, cheddici? Ad ogni buon conto non è che son tutte rose e fiori. La Candeggina và usata con attenzione, ci va mestiere per per far tornar candidi i calzettoni da calcio dei figlioli. Devo fare pubblica ammenda dicendo che pur adorandola, non c'h mestiere nell'utilizzarla. Molti dei miei capi infatti, dai jeans a quei pantaloni Kaki che adoravo, sono bollati a vita da macchioline candide, scolorite, uno schizzo di candeggina e rovinati per sempre, nemmeno il più potente dei coloranti vince su Sua Altezza Imperiale la Candeggina. Disperescion? Macchè. Si continuano ad utilizzare i capi "rovinati" come se niente fosse, come se fosse uno degli ultimi diktat del Pret-a-Porter, signora cara, nel duemiladodici la macchia incontra, fa finto trasandato, fa Figlio dei Fiori. e che nessuno scopra il vostro segreto. La macchia di candeggina fa Casalinga Distratta, altro che storie. Distratta sì, ma molto, molto chic.

...e già che ci siete, venerdì 23 novembre, fate un salto allo Spazio ArcLinea di Milano, verso le 19.
Mi riconoscerete. Sono quella coi pantaloni kaki macchiati di candeggina.

12 novembre, 2012

Le mattine che non so.

Ci sono mattine che so e mattine che non so. Questa qui non la so. Non l'ho studiata, non l'ho imparata, non la so. Non so nemmeno da che parte cominciare, da quale parte stare, da quale stanza prendere a piegare, riporre, mettere a lavare, rifare il letto. Rifare il letto per me, qualche volta è una perdita di tempo. Stamattina non so nemmeno quello. Vien male a fare tutto, stamattina. A guardare fuori, a guardar dentro, a leggere le notizie. E' una di quelle mattine fatte apposta per non fare niente, per mettersi lì e decidere, allora, vediamo, ma con calma, vediamo cosa posso farne di una mattina così. E invece non è che si possa, alle mattine che non si sanno meglio non dare troppa confidenza, bisogna prenderle per il verso giusto, con un minimo di energica autorità, se no prendono il sopravvento e tu ti ritrovi a pasticciare tutto il tempo senza peraltro concludere un bel niente. Le mattine che non sai càpitano quando meno te le aspetti, quando hai tremila cose da fare e ti senti male ad elencarle tutte, quando l'unica cosa di cui avresti veramente voglia sarebbe rimanere così, a finire il caffelatte constatando che ogni giorno le foglie di fuori hanno un colore diverso. E l'unica cosa che avresti voglia di sistemare sarebbero i gomitoli, che ti è venuta l'idea di metterli in un vaso di vetro così sii vedono da fuori, hanno dei colori così belli che è un peccato nasconderli nelle scatole. Invece. Invece non si può bellezza, e forse nemmeno si deve, le mattine che non sai non te la faranno passare liscia e ti si rivolteranno contro, in qualche modo, perciò meglio agire, meglio smetterla con quel caffelatte e quello sguardo vacuo e svogliato fuori dalla finestra, orsù dunque, il mondo gira da un bel pò, comincia a chiederti davvero se sia meglio iniziare da qui o da là, ma inizia, coraggio, è l'unico modo, fatti un pieno di vitamine e buonavoglia, di buoni propositi e spruzzini e via! I gomitoli li sistemerai poi, non è male l'idea del vaso, forse ci sono ancora rose da mettere sul tavolo  quando avrai finito, sono ancora così belle ed è un peccato lasciarle fuori, è una mattina che non sai e che non ne hai voglia di sapere, ma come tutte le cose, le strade, le poesie e le tabelline anche le mattine che non sai, alla fine, si imparano.

11 novembre, 2012

La Tournée.

Sono stata in giro.
Sono stata parecchio in giro.
Sono partita con una valigia e sono tornata con due. 
Ma la seconda non l'ho riempita di scarpe e vestiti ma di lana e MiniBody per bambini piccolissimi, che mi hanno confezionato a Firenze.
Sono stata in giro per una Firenze scura, semideserto il centro, non per questo meno affascinante e romantico.
Due ospedali e un congresso e poi Bologna, un pò di corsa ma caotica e bellissima, come sempre.

Si torna, ora.
A casa, un clima di sciallaggio totale, una specie di rivoluzione silenziosa, Sei Andata Via? bene, Noi Qui Ci Siamo Organizzati Comunque.
Inizia domani una settimana di brutto tempo, si dice, di pioggia battente, ma come, ancora?, mentre iniziano a  vedersi i primi allestimenti natalizi che dànno la nausea, ogni anno un pò prima.
A sistemar le cose ci penso domani, a disfare la valigia, pure.
Oggi, noiosissima e beata domenica, mi godo il nulla e penso.
Per domani, c'è tempo.


05 novembre, 2012

I Grandi Progetti.

Con i cambi di stagione cambiano i gusti un pò per tutto. Cambiano le abitudini, le preferenze, le voglie. Anche nelle passioni, il knitting i particolare, succede che si cambino i propri obiettivi, i propri progetti. Quando non si knittano a oltranza sacchi nanna e micro scarpine per Cuore di Maglia, ecco che ci si dedica a progetti personali, per questo e quel figliolo, per questa o quell'amica, e ovviamente per sè stessi medesimi. D'estate ci si sdilinquisce in scialli di ogni colore, filato, misura e foggia, di seta, ortica o bambù, quelli che li inizi una sera  e due sere dopo li hai già finiti o quasi,  e tre sere dopo sono già pronti da sfoggiare, pronti per essere sfilati dal tuo collo e avvolti intorno al collo della prima amica che ti dice Ma Che Bello, succede spesso, almeno a me, perchè mi piace vedere l'espressione degli occhi, lo stupore che fanno, nessun ti regala più niente e se qualcuno lo fa lo guardi un pò come un marziano, a me capita spesso, faccio parte di quelle Genti Strane che hanno scatenato un delirio di mail nella mia casella di posta, che meraviglia. Comunque d'estate si fa presto, si ha voglia di cose veloci, di cambiare spesso, di progetti da poche ore. Succede che invece d'inverno, no. Succede che invece d'inverno si ha voglia di progetti più lunghi, più complicati, non so come dire, più da ritrovare. Le proprietà terapeutiche del lavorare a maglia sono risapute, Knitting Is The New Yoga, ho letto da qualche parte ed è vero. Ma il fatto di intrecciare i propri pensieri con il filo, di lasciare il progetto lì per un pò, riprenderlo e ritrovare gli  stessi pensieri, non so agli altri, ma a me dà un senso di sicurezza, di calore, come se nascondessi fra diritto e rovescio la formula magica per il benessere, una tazza di tisana bollente che ti mette a posto, come diceva mia nonna, secondo lei la camomilla  metteva a posto lo stomaco, non ho mai capito cosa significasse, pensavo che la camomilla facesse dormire e invece no, secondo lei era la medicina per tutto e da allora, quando ho qualcosa che non va e mi sento in disordine mi faccio una camomilla o qualcosa di caldo, per vedere se il disordine va a posto e qualche volta ci va. I progetti lunghi di knitting ti danno la possibilità di pensare a quel che ti va. di seguire con un occhio il film, i figlioli, lo Sposo, e intanto continuare per la tua strada, sul sentiero tortuoso dell'immaginazione. Un progetto lungo ha in sè anche l'effetto sorpresa, puoi fantasticare su come verrà, come e quando sarà indossato e con cosa, quanto scalderà. Certo, non è una medicina universale, non è che si sta meglio da subito, non è che che il fatto di lavorare a un progetto importante e che ti occuperà molte sere risolve ogni questione, certo che no. Intanto comincia a farti stare bene e a pensare con calma. Per tutto il resto, c'è la camomilla.
Nella foto, in progress, Corallo di Emma Fassio, disponibile qui.

04 novembre, 2012

E' sera da ore.

E' buio da un sacco. E' sera, così tanto sera e da così tanto tempo che non mi ricordo se oggi ci sia mai stata un pò di luce, tra la pioggia e la nebbiolina fine fine, oggi di luce quasi niente. Solo buio, dalle cinque, buio e buio. La luce uno se la fabbrica come può e come vuole, ognuno ha la sua luce personale, la musica, la tv, i libri, la pittura, il ricamo, i cactus come Aurora, o la maglia. Sono stati quattro giorni un pò di festa lassù nella Casa in Collina, quattro giorni di pentolame vario e teglie e torte e pani alle noci, lasagne e cioccolatini, ho comprato una scatola di cioccolatini per festeggiare, quelle che non si comprano più, coi nastrini e le stagnole, quei cioccolatini che guardi bene prima di prendere, immaginandone l'aroma, quelli al caffè non li vuole mai nessuno, vanno forte i gianduiotti e  quelli col liquore vengono di solito presi e sputati, perchè càpitano sempre a chi il liquore proprio non lo sopporta. La scatola di cioccolatini è andata esaurita in pochi minuti, ne hanno lasciato uno solo per decenza, credo ci sia dentro il marzapane. E' buio da un sacco, si è passata una domenica lentissima prima del delirio della prossima settimana. Ho fabbricato la mia luce come ho potuto, nel modo che preferisco, con le persone che più amo al mondo e che più di ogni altra cosa al mondo mi fanno felice. Mi sono avventurata in un knit progetto di un bel verde smeraldo, di lana calda e avvolgente, servirà per il freddo che arriva. Il buio fuori è sempre più buio, ma adesso è sera ed è giusto così. Sul tavolo ancora briciole e nessuna voglia di scuotere la tovaglia nel pratino, piove a dirotto, le briciole possono rimanere dove sono, il buio resti pure lì, ho il mio progetto verde smeraldo  e un cioccolatino al marzapane, forse alla ciliegia, ha la carta rossa, chissà che gusto è.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...