05 marzo, 2012

Come salvarsi la vita.

Le donne lo sanno. Hanno il mistero, il verbo, il talismano giusto per tirarsi sempre fuori. Per farcela sempre. Per dirsi sempre, Ok, Sto Bene. Ok,  Passerà. Ok, è Passata. Le donne lo fanno, sanno la formula da ripetersi fra sè e sè, sanno il sentimento, sanno e basta. Le donne che ho vicino si accontentano, nel senso più nobile del termine, se accontentarsi vuol dire esser felici con poco. Una cartina di Roma in tasca e due giorni da spendere, pagando in anticipo, organizzando le figliolanze e la famiglia tutta. Sanno, che a una mattina da delirio può seguire un pomeriggio di chiacchiere e di beato niente, qualche volta di urla, Ma Come, Pensi Davvero Che?  Sanno che se si rompe la macchina del pane appena prima di iniziare la cottura, si può sempre tirar fuori l'impasto e farne dei panini piccoli da cuocere nel forno. Sanno che una macchia di candeggina sui pantaloni non è nulla se poi ci si cuce sopra una perlina colorata. Sanno che se fuori piove e dentro casa metti la musica a palla, in fondo se guardi bene non piove nemmeno così tanto.  Sanno trovare il sentiero, sanno bearsi di una matassa di preziosa lana e vanno in sollùcchero per dei ferri strani, mai usati prima, arrivati in una busta fradicia da un postino più fradicio della busta. Le donne che conosco e so, da mia madre in là, hanno provato tristezza per la morte di un cantante, ne hanno cantato le canzoni a memoria e sottovoce e col magone tutto il fine settimana, non la fanno tanto lunga per della menate da niente, hanno dribblato le urla della domenica sera e hanno cominciato in sordina questa piovosa settimana. Ho dei panini piccoli avanzati nel forno, ho dei ferri cubici che proverò subito, la cartina di Roma non ce l'ho ma so che la mia Amica me la presterà. E che le urla, stavolta le mie, l'altra mia Amica nemmeno se le ricorda. E sulla macchia di candeggina ci ho messo una perlina viola.

03 marzo, 2012

Mezzo Limone.

Ci sono lucidità peggiori dei peggiori accecamenti. E' una di quelle frasi che uno legge una sola volta nella vita e per la vita se la ricorda. Ci ho messo un pò a capirla, ma alla fine ok. La mia lucidità di ieri, è stata la pulizia del frigorifero. Ora. Non è che pulire il frigorifero sia in sè e per sè un'impresa difficile. In un frigorifero normale, forse no. Ma considerata la densità degli abitanti di questa casa, se tanto mi dà tanto, so che non verrò tacciata di fighismo se dico, con una certa cognizione di causa, che il frigorifero anzi, i frigoriferi della mia cucina hanno più o meno le dimensioni di una cabina telefonica, dove si stava schiacciate in due col sacchettino dei gettoni per telefonare all'amato di turno, anni 15 più o meno, anno 1978 d.c.Ieri, come dicevo, ho dato una rassettata al frigorifero. Esso conosce stagioni alterne. In condizioni normali e/o in vista di cene e feste è strapieno di cartocci e barattoli e incarti e contenitori e buste di prosciutto e uova e sacchetti di insalata e verdure scelte, formaggi ben disposti, buste di mozzarelle e vasetti di yogurt tutti in bell'ordine. Vengono i giorni in cui le derrate vengono velocemente consumate e non sostituite, considerato il fatto che l'Addetta Spesa in questa casa sono io e io soltanto, e che se io per puro caso non mi reco all'Esselunga, credo che i miei famigliari possano andare avanti settimane a crackers e maionese. Ci sono giorni in cui il mio frigorifero dà uno spettacolo di sè veramente triste alla vista, non già il tripudio di colori che è solitamente. Ma c'è una cosa che non manca mai. Il Mezzo Limone. La questione va esaminata. Ieri ho rinvenuto nel mio frigorifero una quantità invereconda di Mezzi Limoni, sparsi un pò dovunque, nella celletta delle uova, accanto al sedano, nella cassetta delle arance, perfino camuffato dentro uno scodellino della ricotta riciclato. In tutto 6. E non è vero affatto che 6 mezzi limoni facciano 3 limoni. Non uno che combaciasse con l'altro, giuro. Resta da capire: a) che fine abbiano fatto gli altri mezzi limoni. b) perchemmai uno debba tagliare in due un limone e dimenticarsi dell'altra metà. c) nel momento in cui serva mezzo limone perchè non utilizzare un mezzo già esistente invece di crearne un altro. So che gran parte della colpa è mia, e, a parte qualche thè nel pomeriggio e qualche dopocena particolarmente pesante, sono io a mettere limoni sul pesce, a grattuggiarne la scorza nella torta e via così. Ci sono lucidità peggiori dei peggiori accecamenti. Avrei preferito vivere nell'ignoranza e non giungere alla conclusione di essere una creatrice di Mezzi Limoni. 
Ma sapendo che 6 mezzi limoni non fanno 3 limoni interi, beh, una certezza ce l'ho. E son soddisfazioni.

01 marzo, 2012

Marzo ne sa.

 
Ne sa, e ne sa tante. Perchè la luce di mattina è già diversa, ed è diverso svegliarsi con le luce chiara, è in quei cinque secondi che decidi come sarà il giorno che viene e se fuori vedi chiaro e sole e azzurro, il più è già fatto. Marzo ne sa, perchè ti permette di uscire finalmente leggerina, le calze ormai sono da tempo arrotolate alla rinfusa nel cassetto che si chiude male, pieno di cose com'è, io non riesco a tenere in ordine il cassetto delle calze, io non riesco a tenere in ordine nessun cassetto, io non riesco a tenere in ordine un bel niente, ecco, questa è la verità. Marzo arriva col suo carico di cose belle e luminose, si pensa già ai fiori da piantare quest'anno, se comprare altre rose, stamattina si guardava critici il pratino, provato dall'inverno, la siepe disordinata e i rami spezzati e lo si è immaginato già fiorito, già a posto, l'erba nuova, le gemme, magari già i fiori, le ortensie ancora verdi  e le erbe aromatiche piantate di fresco.Succederà presto, si farà colazione in terrazza qualche domenica, si parlerà pianissimo perchè le finestre dei figlioli sono proprio sopra le nostre teste, magari si avrà un quotidiano, che fa proprio domenica mattina perchè di solito i giornali si leggono on line ogni mattina, ma è molto più bello sfogliarli, in pigiama, nel sole. Marzo ne sa, si riprenderà a correre agli argini, con calma, la mattina presto, ci si incontrerà sul corso e ci si fermerà in qualche bar, il caffè delle 11 riprende ad essere un rito cui non si rinuncia, sancisce con precisione l'arrivo dei giorni tiepidi, di quelle piccole cose che ti fanno sentire bene, che lasciano i sentimenti più semplici scivolar fuori da strati di sciarpe e scialli, col freddo si fa fatica anche a parlare, si cammina svelto per scaldarsi un pò, e basta un pò di sole a farti rallentare, fermarsi un attimo a guardare una vetrina, a chiacchierare dieci minuti a un tavolino, a fare le cose che ti mettono in pace. Marzo racconta storie lievi e leggere, di fiori e di segreti, di giardini addormentati che si rianimano con le sue carezze tiepide, di vestitini colorati e di smalti accesi, perfino anelli impossibili comprati per pochi euro che si danno arie da gioielli della corona. Sorridersi allo specchio, scendere le scale saltellando e cantando piano è buona norma per iniziare in armonia un bel giorno nuovo. Succede sempre così, se è un giorno di marzo.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...