30 luglio, 2008

Knit Therapy.

Buone notizie. O almeno, migliori di quella che ci ha raggiunto come una mina vagante lunedì sera, quella che ha fatto scoppiare in lacrime il mio figlio grande, a singhiozzi forti, come di rado mi è toccato di vedere, quel Pietro ombroso, un pò sfacciato, un pò insolente, un pò egoista, ma di una dolcezza cremosa e di una sensibilità che la puoi toccare. Piange, per quel suo Amico del Cuore che deve affrontare una prova così grande, Parto, Mamma, Vado da Lui, e invece non si può, che deve curarsi per guarire, per stare bene e dimenticare, dimenticare, dimenticare la paura e l'ospedale. Ce la farà. Sarà dura, ma riuscirà. In questo contesto di cristallo, in questa teca di acqua limpida e di caldo torrido, la scrivente cerca un modo per districare nodi, ansie e lacrime, a tenere a bada i pensieri più tremendi. Il fare a maglia, l'ho pure letto da qualche parte, è quanto di più rilassante e terapeutico, ma che ve lo dico a fare. Esso permette di far luce su questo o quello, di pensare con calma, di non agitarsi, di non farsi, insomma, prendere dagli eventi. Poichè d'estate siam, noi si sarebbe scelto un cotonino leggero, di un violarosaverzolino mélange, il colore dei sorbetti per intenderci e si è messo sù dei punti a casaccio senza aver ben chiaro a cosa avrebbero dato origine. A metà più o meno, scartato un soprabitino per il gatto e una tovaglietta per la colazione, quale non fu la mia genialata nel voler dare a ciò che avevo in mano la guisa di un gonnino semplicissimo, vuoi copricostume, vuoi minigonna mozzafiato concessa solo nelle serate marine. Voilà. Il cotonino violarosaeccetera diventerà ciò. Scopiazzata la tecnica dei buchini ogni tanto, dalle copertine di Ursula e dell'Amica delle Perle, tornata quest'ultima, ahimè in continente, ecco che la gonna avrà un effetto colabrodo da non sottovalutare, un TiVedoeNonTiVedo che non solo ha il suo Perchè, ma pure il suo Quantunque. Morbidissima, colorata e versatile, da casa e da spiaggia, da bosco e da riviera. E poi, venga pure come vuole, l'importante è che mi calmi, punto dopo punto, pensiero dopo pensiero, preghiera dopo preghiera, magone dopo magone. Speranza dopo speranza. Oca soltanto laddove necessita.

29 luglio, 2008

Prego.


Sottovoce. Di sbieco. Prego che non so. Prego veloce, sgrano quel rosario che porto sempre con me, quello per cui le mie amiche mi prendono in giro, ma come, giri col rosario nella borsa, sei scema? Prego e basta. Prego coi lucciconi. Prego con un nodo qui che è da ieri sera. Prego senza smettere nemmeno per soffiarmi il naso. Prego. Perchè è l'unica cosa che posso fare. Ma tu, non mollare. Andrea, non mollare.

Istantanee.












Quiete.

Così, si sta. Siamo una specie di carovana, un gruppone di famiglie rom che se ne va di qua e di là, una comunità marina che si sposta in massa, ora a casa di uno, ora a casa dell'altro, si hanno programmi?, non proprio, cominciamo col passare da te per un caffè e da lì, muoveremo. Loro sono i miei Amici, la mia memoria storica, che basta dire Ti Ricordi' e loro Sì, C'Ero Anche Io. Loro ci sono sempre, ci sono sempre stati, a ridere a piangere, a discutere il giusto, a rispettarci, a divertirci, a volerci quel bene raro e limpido che diventa di cristallo temperato antisfondamento man mano che il tempo passa. Che vacanze selvagge e semplici, ragazzi, figlioli, bimbetti in ogni dove, qualche fidanzata che passa per di qua, la nuova entrata di questa estate bizzarra, fidanzata al figliolo degli Amici, il Principe, così simile al Giovane Holden che a volte non so bene dove finisce uno e dove inizia l'altro. Lei, la Promessa, bruna e sottile, di un'educazione d'altri tempi e di un sorriso contagioso, si è subito innamorata di questa chiassosa famigliona allargatissima, delle cene per ventisettemila, del mio pane al rosmarino, di questo modo di far vacanza lussuosamente semplice, di quest'acqua turchese, di questo gatto feroce e dolcissimo. Noi si è così. Un pò terroni, nel senso più nobile del termine, come nobili sanno essere solo le famiglie del sud, noi abbiamo un modo tutto nostro di stare insieme, e stare bene. Si ricorderanno i figli di queste vacanze confusionarie e così belle? L'estate sta passando così, col sugo di pomodoro fatto incasa e lo struscio in Costa, appena appena. Con le lezioni di uncinetto e le recensioni letterarie. Di base, c'è solo un grande affetto, una stima profonda, un bene prezioso. Basterà?

24 luglio, 2008

Il mercato di San Pantaleo.


Merita un giro. Di sera o di mattina, sotto il sole cocente o con le stelle, shopping o aperitivo, case di pietra e oleandri, vetrai, antiquari, pittori, collanine perle e corda, t-shirt, gonnine, borse di stoffa, vecchi copriletti tricot provenienti da chissà quale corredo, scatole giapponesi, coltelli di Pattada, formaggi e verdure dell'orto. Fateci un pensiero, il prossimo giovedì.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...