Bellissimi da vedere, tutti insieme. Le cioccolate Lindt Excellence. Un vero turbamento.La cosa che più sconvolge, in realtà, sono che te le compreresti proprio tutte. Quello al limone, all'arancia, al Grand Marnier, quello fondente e al latte insieme, mai visto, quello alla menta. E' buona norma astenersi. Guardare e non toccare, si sa, è un dogma da seguire, assolutamente. Però, a vederle così, tutte belle allineate, ordinate, educate, graziose, con il loro bel packaging sobrio e sottile, una certa voglia ti viene eccome. Ci si aggirerà per gli scaffali stracolmi di ovetti e di Lindor rossi e blù, si infileranno non viste le mani nel mucchio delle caramelle fondenti alla frutta, per poi tornare lì, davanti a loro e dirsi che sì, in fondo, un regalino per i bambini male non fa. Si comprerà quello all'arancia e mandorla, fondente al punto giusto, che piace a tutti. Quello alle menta per un Infante, quello alle nocciole per il tuo consorte. E poi, si penserà. Beh, in fondo, che male faccio? Si prenderà la tavoletta più bella, quella più cool, quella col disegno violetto e le scritte un pò inquietanti, Noir, Edition Limitée... Si penserà che lo sportello della credenza è arancione e che in fondo non ci sta nemmeno male all'interno. Viola e arancio sono da sempre una buona cosa. Si prometterà a se stesse e una mezza dozzine di santi e affini che se ne consumerà un quantitativo ragionevole, un quadrettino al giorno, così, senza pensarci tanto sù. Myrtille Intense, mai visto prima. Ci darà un piacere sottile, innocentissimo e paradisiaco.
09 maggio, 2006
Uno soltanto.
Bellissimi da vedere, tutti insieme. Le cioccolate Lindt Excellence. Un vero turbamento.La cosa che più sconvolge, in realtà, sono che te le compreresti proprio tutte. Quello al limone, all'arancia, al Grand Marnier, quello fondente e al latte insieme, mai visto, quello alla menta. E' buona norma astenersi. Guardare e non toccare, si sa, è un dogma da seguire, assolutamente. Però, a vederle così, tutte belle allineate, ordinate, educate, graziose, con il loro bel packaging sobrio e sottile, una certa voglia ti viene eccome. Ci si aggirerà per gli scaffali stracolmi di ovetti e di Lindor rossi e blù, si infileranno non viste le mani nel mucchio delle caramelle fondenti alla frutta, per poi tornare lì, davanti a loro e dirsi che sì, in fondo, un regalino per i bambini male non fa. Si comprerà quello all'arancia e mandorla, fondente al punto giusto, che piace a tutti. Quello alle menta per un Infante, quello alle nocciole per il tuo consorte. E poi, si penserà. Beh, in fondo, che male faccio? Si prenderà la tavoletta più bella, quella più cool, quella col disegno violetto e le scritte un pò inquietanti, Noir, Edition Limitée... Si penserà che lo sportello della credenza è arancione e che in fondo non ci sta nemmeno male all'interno. Viola e arancio sono da sempre una buona cosa. Si prometterà a se stesse e una mezza dozzine di santi e affini che se ne consumerà un quantitativo ragionevole, un quadrettino al giorno, così, senza pensarci tanto sù. Myrtille Intense, mai visto prima. Ci darà un piacere sottile, innocentissimo e paradisiaco.
Fulmini e saette
E anche una manciata di grandine, che male non fa. Ho idee confuse riguardo al temporale. Non so bene se amarlo: di un amore assoluto, che mi fa venir voglia di uscire in giardino e prendermi tutti quei goccioloni addosso, e sentire il profumo, perchè, lo sanno tutti, il temporale ha un suo profumo ben preciso, che sa un pò di acqua fredda e un pò di garofano, un miscuglio, ecco. Oppure se averne un pò paura, tirarmi il piumone fin sopra la testa e sbirciare fuori solo un pò, Direi che mi piace. E poi, che cosa bellissima guardare le foglie. Perchè le foglie, col temporale, cambiano colore. Diventano da verdissime ad argentate. Molto chic. Il temporale di stanotte (o era stamattina?), è stato veloce e intenso, come lo sono in genere i temporali d'estate. E questo mi fa pensare che ho avuto ragione a fare incetta di costumi e parei anche se in giro ci sono ancora stivali e piumini. Signore e signori, sono felice di annunciarvi che, ufficialmente, estate lo è per davvero. Meraviglia.
08 maggio, 2006
L'australopiteco.
Cominciare la settimana ripassando in macchina l'australopiteco con l'Infanta, si può riassumere in un'unica frase: Cominciano Bene. I lunedì mattina a Villa Villacolle, di solito hanno un che di traumatico. Stamattina, affatto. Tutto era di una calma sospetta, tutto era al suo posto, nell'incastro delirante di zaini, merende, libri, e chi prende chi. Non sapevo che mi aspettava Lui. L'australopiteco. In fondo, il lunedì mattina alle 8 è cosa nota, ancora non si è del tutto collegati e anche una mezza paginetta di terza elementare può rivelarsi di una difficoltà ciclopica. Ma non è stato grave. Dopo il week end tranquillo, dopo i vari Moggi peccatori, gli Elkann col maglioncino, la trasferta all'agriturismo dal nome romantico, con le ortensie e i cavalli, direi che, concentrarsi per un quarto d'ora non è cosa da poco. Ma non è importante. L'Infanta saprà la lezione cantando, le sinapsi celebrali avranno ripreso a funzionare a dovere, e si sarà capito che in fondo, a voler ben guardare, forse loro del tutto estinti non sono affatto. Gli australopitechi, intendo.
06 maggio, 2006
Il perchè.
- Perchè si devono leggere i quotidiani al supermercato, che poi lo leggi e stropicci e hai voglia a cercare di piegare ma lo lasci lì tutto molliccio e schifoso e sembra vecchio di settimane e invece è il giornale di oggi, non ce l'hai 1 euro per comprarti il giornale?
- Perchè ad un certo punto dell'anno certe donne decidono che si devono mettere le calze a rete, perchè "con" fa caldo e "senza" non si deve, ma li abbinano in maniera improba e dire che è di gusto barbaro è insignire Teodorico re Dei Goti del Titolo di Grand'Ufficiale della Repubblica Italiana?
- Perchè la gente saluta con SALVE, che tradotto vuol dire, non ti ho riconosciuto, non mi ricordo chi sei e non mi interessa e non so se ti dico buongiorno o ciao e allora mi salvo con salve che faccio sempre la mia bella figura e poi magari chiederò spiegazioni?
- Perchè certi uomini vanno in giro con l'auricolare nell'orecchio che sembrano appena usciti da Star Trek e fateci caso, più sono brutti e più ce l'hanno?
- Perchè i maschi italiani di razza bianca, età variabile dai trentacinque ai quaranta che guidano i SUV hanno sempre quel ghigno beffardo stampato sulla faccia, parcheggiano come Holer Togni e al semaforo se ti affiancano ti guardano come dire, Guarda Bambina Quanto Sono Fico?
- Perchè le impiegate della posta del centro sono truccate come Marylin Manson e più sgarbate di Valeria Marini e ti dicono altezzose, Deve Mettere La Data, anche se loro hanno la penna in mano e ci impiegherebbero un pico secondo a farlo loro?
- Perchè ci sono commesse che vendono Prada e se la danno come se facessero Prada di cognome e Paris Hilton di secondo nome, e che c'è da giurarci farebbero errori di grammatica anche a scrivere il loro nome, quello vero?
- Perchè il pollo arrosto dell'Esselunga è così buono?
- Perchè quando fai benzina in autostrada e sei da sola ti chiedono se l'olio e le gomme sono a posto e ti lavano il vetro o fanno finta, mentre quando sei con tutta la Regia Famiglia, incluso l'Imperatore Maximo, non ti si filano per niente e nemmeno ti dicono buongiorno?
- Infine, perchè, perchè, perchè non sono in grado di far vivere per più di due settimane scarse una modestissima piantina di primule?
Pensavo a questo, in un sabato ozioso, quando i figli sono tutti destinati e tu puoi finalmente dedicarti alle cose che ti piacciono di più, senza orario, senza impegni, senza niente, che potresti anche immergerti nella vasca da bagno con l'essenza di rosmarino di Hafa Cafè e la musica pianissimo, che potresti decidere anche di andare al mare, quello vicino, o di dormire, o di scrivere o fare una torta, senza che nessuno ti interrompa a metà, ti bussi, ti chiami, ti suoni il telefono, arrivi l'omino dei surgelati, il postino o la vicina che ti chiede un uovo. E la mente può andare scioltissima dove vuole, a ieri, a domani, a fra 3 anni e fra 10 minuti, e niente, in assoluto può turbare questa estasi semplicissima. Nemmeno 10 perchè, cacciati alla rinfusa, così, senza rancore.
Il mio nome è Adelphia. Phil Adelphia.
05 maggio, 2006
Siccome immobile.
04 maggio, 2006
Dove.
03 maggio, 2006
Serata trash.
Inutile andare tanto per il sottile. Quando si deve confessare una cosa, meglio farlo e togliersi il pensiero. Stasera ho guardato La Fattoria. Ecco, l'ho detto. Se guardare significa complessivamente 34 minuti di trasmissione, ebbene sì, l'ho guardata. Giusto in tempo per vedere l'eliminazione di Selvaggia Lucarelli, personaggio interessante, direi, l'unica dei presenti che sa infilare una bella frase soggetto predicato complemento, che ritengo piuttosto intelligente anche con uno suocero che fa Pappalardo di cognome. In 34 minuti ne ho viste abbastanza. Serpenti a sonagli e lavandaie, il nulla cosmico e la fiera del silicone, il mercato del tacco 12 e della coscia scolpita e troppo fintamente per caso esibita. Ne ho avuto abbastanza. Ogni tanto un pò di trash male non può fare, anche se mio figlio grande era piuttosto preoccupato, Come, Guardi La Fattoria????Sì, l'ho guardata per poco più di mezzora, adesso vado a dormire, mi sa, e senza leggere. Prima, però, mi faccio una camomilla. Non vorrei che in sogno mi apparisse il marito della Cavagna. Tre bustine, basteranno?
Grazie, ma no.
Il bianco incontra.
Lo si sa, il bianco è il colore dell'estate. Evanescente quanto basta, sia esso una t-shirt banale o un semplice pantalone di cotone, il bianco da tempo immemore c'ha il suo bel perchè e mi si passi la sgrammaticata mattutina, in fondo di licenza poetica potrebbe ben trattarsi. Il bianco è usato dai più verso la fine dell'estate, per risaltare i residui di un'abbronzatura che è stata e non è quasi più, per sentirsi elegantissimi e virginali anche in pizzeria e il Cielo voglia che non si debba imboccare la creaturina inappetente, pena il veder stampato sulla manica o sulla coscia, a piacere, un triangolino di margherita doppia bufala o una bella impronta di spaghetti pomodoro e basilico. Di bianco ci si veste ovunque, forse non ai matrimoni, ma si ovvierà all'imbarazzo evitando chilometri e chilometri di taffetas, tulle e affini. Se bianco deve essere, che sia lino. E con accessori colorati. Sconsigliato per scampagnate e grigliate all'aperto, assolutamente deprecabile per accompagnare i bambini dal gelataio all'angolo. Nutro forti dubbi per le merende a pane e nutella. Ciò detto, un must have della stagione appena iniziata è una bella maglietta, un golfino romantico, una canottiera. Bianca, assoluta e purissima. E, già che ci siamo, una confezione di Viavà. Non si sa mai.
02 maggio, 2006
Due Maggio ??!!
Proprio maggio non pare. Già liberati dall'armadio deliziosi sandalini capresi e pantaloncini leggeri leggeri, magliette impalpabili e canottiere tutte tempestate di pietre preziose, già rovistato nella scatola dei costumi per fare il punto della situazione, ecco, si guarda fuori, si guarda in sù e la voglia scappa da tutte le parti. Voglia di fare qualunque cosa, dall'uscire dal letto all' andare in ufficio, dall'azionare il microonde a firmare un diario, a versare il latte al gatto.. Il nulla cosmico. Una vera ricetta non credo esista, per scrollarsi un pò di dosso questa polverina di indolenza e di latente incazzatura, che non è proprio che si è arrabbiati, no di certo, però, si accettano proposte per esserlo, ecco. Che fare? A nulla servirà l'organizzarsi, pianificare, ritagliarsi un paio d'ore di scialo totale in palestra, che poi tanto scialo non è ma fatica da miniera e che non mi sentano gli operai del Sulcis, per i quali nutro grande ammirazione. Ma questo è. Recuperare in men che non si dica una lampada munita di Genio, quella delle favole. Strofinare con grazia e chiedere, con umiltà, una mezza dozzina di desideri esauditi ( lo so, erano tre, ma signora mia, con l'euro, tutto è aumentato). Comincio io. Dunque, una Prada in canvas, una gonnina di voile e un sole lucidissimo, di quelli da mal di testa, di quelli che ti fan dire, che caldo che fa, quel sole discreto ed educato di maggio, che ti porta il profumo dei tigli, quello lì. Forse non funzionerà, ma provare, in fondo, non costa nulla.
Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...
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C'era un libro, una volta, così intitolato. Mi pare fosse di Luca Goldoni, indagherò. Colgo l'occasione per spiegare. In realtà da s...
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La Casa in Collina, con tutti i suoi abitanti, era da sempre teatro di storie e leggende, di piccole e grandi tradizioni, qualcuna impara...