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28 settembre, 2007

Sono.


Voglio un foglio per scrivere e un cremino da sciogliere e un amore da stringere e una somma da vincere. Voglio un giorno da vivere e un bicchiere da rompere, una strada per correre e una rotta da scegliere. Ed un figlio da crescere, e le ruote che girano e gli aerei che partono. Le minestre che scottano, le coperte che pungono e le ortiche che pizzicano. E se niente significa non è poi così male, son parole che corrono, son pensieri che giocano, son folletti di neve in una sera che è buia, son sorrisi brillanti in un giorno di pioggia. Son dispetti e sorprese, un po’ veri un po’ no, esercizi di stile in un niente perfetto. Son racconti, allusioni, illusioni e misfatti e se anche nessuno li ha mai raccontati, son raccolti, per bene e per nulla schiacciati, incartati, con fiocco, biglietto e nastrino. Son regali, stavolta, che ho un po’ sonno e un po’ sete, son giocattoli rotti, sono cani che scappano, sono prose e poesie, sono vite qualunque, sono amori ridicoli ed elastici rotti, sono panna, rabarbaro, maghi e balene. Son follie, miei signori, sono assurde canzoni, sono storie di un attimo che durano un secolo, sono vetri appannati e pastiglie e confetti, medicine e spremute, gianduiotti e soufflè. Sono Fragole, in scrigno, in pacchetti da dieci, sono frutti inconsueti, uno a me e uno a te. Sono il sogno più bello, un tesoro nascosto, una sfida, una spada, il mantello del Re.

12 settembre, 2006

Cos'è.


Che fa dormire agitati e sognare di vincere, cos'è che fa staccare dai baci e volar via i palloncini, e bruciare le pentole, e sparire le nuvole. Cos'è che non fa sentir soli, che fa scrivere i libri, e guardare i bambini, e fa chiudere gli occhi e sentirsi invincibili e solo un attimo dopo incapaci e un pò stupidi. Cos'è che fa guardare la luna, sorridere ai cani, cos'è che fa inciampare per strada e pestare le gomme, cos'è che fa l'erba bagnata, e scuotere i dadi e mischiare le carte, e comprare le fragole e giocar con le bambole. Cos'è che fa iniziare una storia, e che c'era una volta, e muovere i rami e ascoltare la musica. Cos'è che ci fa cambiar strada, che ci fa scegliere un disco, e sbagliare il casello, e trovare un centesimo, e staccare il telefono. Cos'è che ci fa dire sto male, cos'è che fa niente, che è passato già un secolo, e ti chiamo tra un attimo. Cos'è che non prendo sul serio, che ancora un momento, che ripasso domani, che non so se ci sono e che ci vuole del tempo. E le scale di corsa e una torta nel forno e il mio cuore, che bravo, ha saltato un ostacolo. Non so che cos'è. So che sto bene, ma certo, lo so, e che il risciacquo di ieri è già superato, e che il sole e l'autunno e le foglie che cadono. So che è un bel pomeriggio, che i miei figli di sopra, con il gatto che dorme e una tazza sul tavolo, e che tutto quest'oggi mi sembra perfetto, e le ultime rose e qualcosa da scrivere. Non importa che cosa. Allora, cos'è.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...