23 febbraio, 2016

La Strada del Bosco.

Mi piacciono i boschi.
Anche quelli che fanno un pò paura.
Così come la fabbriche dismesse e le case abbandonate.
Mi piacciono i boschi fitti e che sembrano senza uscita.
Soprattutto quelli.
Quelli che a un certo punto sei proprio da sola, lì in mezzo.

Ho un bosco dietro casa.
Inizia proprio a metà di un sentiero scosceso, dove se non guardi dove vai ti inzàccheri di fango d'inverno e inciampi  in estate.
Il mio bosco ha alberi altissimi, da lì non si vede il cielo, e certo, se no, che bosco sarebbe.
A metà sentiero, c'è un punto dove potresti essere ovunque, non ti vede nessuno e tu non vedi altro che alberi e rami e mucchi di foglie e muschio. E tronchi.

A volte, quando faccio tardi e il sole va giù, e io sono ancora lì, lontana da casa, ha qualcosa di spettrale e un pò sinistro, ma solo in inverno.
D'estate invece, è una festa di colori e di profumi di verde, di acqua fresca, e senti le cicale,i grilli e qualsiasi tipo di animale tu voglia immaginare.
e immagini.
Perchè è dal bosco che vengono le storie più belle.
E' da qui che inizia la fantasia delle storie, è dalla paura del buio, dalla sensazione di essere soli, vulnerabili e in pericolo. Quando invece, sai benissimo di no.

Il Mio Bosco è un bosco speciale, sostituisce il mare certe volte, ascolta, racconta, raramente risponde.
e le volte che lo fa sono risposte vellutate e misteriose,  fa frusciare le foglie, fa cadere un ramo, fa attraversare velocissimo un leprotto, una volta, anche una biscia. 
Sta a te raccoglierne il significato.
Perchè il bosco non è che ti parla.
Ma tu, tu conosci la sua lingua e il suo sentire. per questo sai.

Oggi mi spingerò fino al Mio Bosco, non c'è il sole e non c'è niente e nessuno, voglio perdermi e sentirmi persa, voglio raccontargli delle cose, sentiamo quello che ha da dirmi, gli parlo sottovoce, col Bosco non serve urlare nè bisticciarci, è tempo sprecato.

Gli racconterò delle cose che ho perso e di quelle che ho trovato, di quello che credevo, di quello che pensavo, gli dirò del mio coraggio, di certe piccole felicità e di grandi dolori, della mia paura fottuta di tante cose, paura che ho imparato a tenere a bada, ma non sempre mi riesce, e ogni volta sono esercizi di spavalderia e di MaCosaVoiCheSia che mi lasciano stravolta e spossata, che nemmeno dormire dieci ore filate mi salva mai. E infatti.

La realtà è che mi esercito da sempre ad essere forte e quando credo di esserci riuscita, ecco che ho paura.
Mi metterò alla prova nel Bosco, lui sì che mi darà una mano.
Certo, non so come.
E dovrò stare attentissima e concentrata, per saper cogliere il segno giusto, per capire bene che cosa hai da dirmi, Bosco Incantato dietro casa, luogo magico dove non si vede l'inizio nè la fine, soprattutto la fine, per le volte che mi ci sono addentrata e sono tornata indietro di corsa, ancora una volta fregata dalla paura.
Chissà cosa mi dirà.
Privilegiata per sapere interpretare il linguaggio del Bosco, per il quale non servono libri e dizionari ma solo cuore e sensazioni, alla fine puoi dare alle sue risposte il significato che vuoi.

perchè conosci la sua lingua e il suo sentire.
per questo sai.








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