26 febbraio, 2016

Di venerdì.

Di venerdì è tutto più bello.
Più liscio, non so come dire, meno complicato, più grazioso, meno ostile, meno di tutto, più di tutto.
Anche se non ci sono grandi programmi, di venerdì sembra tutto più morbido.

Sono giorni che galleggiano, giorni che sembrano a tratti disegnati col compasso, altri scarabocchiati di malagrazia, con la penna che non scrive, o a matita, con la punta non temperata. Mi piacciono le matite, anche solo da guardare, quelle con la gommina in cima, ne ho di tutti i colori, scrivono tutte grigio, ovvio, che scoperta, ma mi piace averle diverse, tutte insieme in un bicchiere e ogni tanto temperarle, guardarle, scriverci delle cose. E magari cancellarle, ma non con la gommina in cima, con una gomma vera. La gommina in cima non si usa MAI.

Credo sia una patologia.

E' un bel venerdì di un nebbione che non si vede nemmeno a parlare, volevo correre agli Argini ma di mattina presto non c'è nessuno e anche io che non ho paura di niente e adoro la nebbia, correrci dentro da sola non mi sembra una buona idea, di mattina presto, che non c'è nessuno e non è che ci sono orchi e malintenzionati ma insomma, non va bene.

E' un bel venerdì che stasera sushi con un'amica e figlioli al seguito, alzi la mano chi non ama il sushi, beh, non fa niente, il sushi o lo si ama o lo si odia, e io lo amo, ci ho perfino chiamato un gatto Sushi e pure Sashimi ma questo non fa testo, e  credo che anche questa sia una forma di patologia, dare nomi improbabili a cani, gatti,  pettirossi e pipistrelli.

E' un venerdì confuso, dove si avrebbe voglia di ridere come scemi per non farsi venire nessun tipo di magone al mondo, nessun tipo di pensiero al mondo, di venerdì le cose sono più leggere e luminose, si ha voglia di felicità, leggerezza, cose belle e cose sceme, cose da raccontare, cose inusuali e squilibrate,  fare i gradini di casa 3 per volta, ballare in cucina, cantare forte svuotando la lavatrice, parlare da sola, sorridere tanto. Anche da sola, sì.

E allora, mi regalo un fine settimana come piace a me, i pensieri gettati lontano come con la fionda, stanca di essere a pezzi, li raccolgo e li incollo di nuovo tutti insieme, per la centomiliardesima volta.

Quello che vedo mi piace.
Non si vedono incrinature, nemmeno i segni della colla, mettersi insieme è un lavoro di cesello e abilità, si impara sempre qualcosa ogni volta, peccato che la volta dopo già non te ne ricordi più, non perchè non stai attenta o studi male, no, è proprio perchè è  così che va il mondo, la vita, le cose.

E ora, mi preparo un thè profumatissimo nella mia cucina un pò in disordine, metto in fila le cose di questo venerdì opaco fuori e dolcissimo dentro, provo ad essere leggera e felice, provo a cantare, provo a ballare, provo a correre più veloce che posso, mi rimetto insieme, mi incollo per bene, non è difficile, mi riesce sempre benissimo, di venerdì.




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