28 febbraio, 2014

La Casa dei Bicchieri Spaiati.


Scaricare la lavastoviglie non è mestiere che amo.
Così come non mi piace stendere, credo che questa ritrosia ad entrambe le situazioni sia dovuto al mio senso dell'ordine, diciamo quasi nullo.
Essendo un lavoro che faccio per forza, mi ritrovo a distrarmi, a pensare ad altro, per rendere tutta l'operazione lievemente più gradevole.
Che pensieri strani mi vengono mentre mentre scarico la lavastoviglie.
Questa casa non ha più un servizio di bicchieri.
Cioè, sì.
Cioè, no, non ne ha uno che può chiamarsi tale, laddove si possano contare 6 bicchieri tutti uguali.
Dopo la dipartita degli ultimi calici disintegrati, non v'è stato modo di acquistare un servizio vero, degno di questo nome, come ogni casa dovrebbe avere.

La Casa dei Bicchieri Spaiati, però, è bella così com'è.
Accoglie e consola, cura e lenisce ogni tipo di tristezza e malinconico disagio.
La Casa dei Bicchieri Spaiati è una casa un pò speciale, a giorni alterni piena di gente o completamente silenziosa. E' bella in ogni momento della giornata, dalla radio sommessa del mattino presto al verso sera, quando si sente una voce che ripete storia.
Qualche volta, un urlo lacerante, spesso cori da stadio, canzonacce da osteria, delicate note di pianoforte, qualche abbaio da guardia poco convinta, qualche parolaccia sbattendo il ginocchio in quello spigolo malefico.Risate, tante, soprattutto quando i figlioli sono tutti e tutti lo saranno domenica questa, dopodomani.

La Casa dei Bicchieri Spaiati sarà nel suo fulgore maximo, con figlioli al completo e fidanzate al seguito, come e più che a Natale. Da vera donna di casa quale non sono, già ipotizzo menù ricchissimi, un dolce speciale, forse un vino bianco prezioso, che il mio Sposo mi verserà con la precisa intenzione di farmi ridereridereridere, che da giorni mi scruta preoccupato. Ero triste, sì.

La Casa dei Bicchieri Spaiati accoglierà questa famiglia chiassosa e lucente, sarà tutto un assegnare letti e a non sapere mai bene chi dorme dove, nonostante ognuno abbia ancora la sua stanza pinta e tratta, sebbene studi o viva lontano dalla casa paterna.

I Bicchieri Spaiati fanno di una casa la mia casa, in un disordine che amo perchè ci trovo me e tutta la mia storia, mi ha curato in silenzio in questi giorni passati quando nulla avevo da dare al mondo se non la mia tristezza, il mio disagio, il mio volere solo stare chiusa qui, a guardare il nulla, al di là delle cose, oltre la siepe.
I Bicchieri Spaiati sono i testimoni delle tante feste, motivate e non, della voglia di festeggiare non solo i compleanni e gli anniversari, ma anche le prime viole, i germogli delle ortensie, i pettirossi che non se ne vogliono andare.

Forse, non c'è modo di sfuggire alla tristezza che ti squassa, alla paura e alla malinconia,  ma ogni scusa è buona per una festa semplice, per far tintinnare due bicchieri e dirsi, va meglio, andrà meglio, è meglio di già.
E che i bicchieri siano spaiati, per forza di cose.


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