10 dicembre, 2012

Obtorto Collo.

Diciamo che la pratica di Addobbo Casa può essere archiviata. Si è lavorato sodo, senza comprare nulla, ma riciclando vasetti di vetro, nastrini e cose stipate nell'armadio, appartenute a case precedenti e a precedenti situazioni. Perfino i due Ingegneri, il Figliolo e la sua Fidanzata,  han fatto man bassa nell'Armadio del Natale per addobbare la loro casa piena di cuori, lodi e squisitezze. Ora direi che non c'è angolo di casa che non abbia un lustrino, un babbonatale, un fiocco di neve, un ramo di bacche. Soddisfatta. La mattinata gelida, lassù nella casa in collina procede senza intoppi, se si tralasciano parole di fuoco urlate nel telefono per un impegno di altri non onorato nei confronti della Scrivente e conseguente momento di panico della Scrivente stessa, ma son bazzecole. Beh, mica tanto. In più, questa mattina, i Maya han fatto il loro solito giro di corsa nel mio giardino, così, giusto per continuare gli allenamenti in vista della loro venuta ufficiale e mi hanno regalato un dolore allucinante al collo, che mi dà, oltre a un'espressione dolorante, un andamento rigido che nemmeno Carla Bruni ai tempi d'oro, quando ancora non era nè Premiére Dame nè quel che è ora, sciatta signora dagli occhi a fessura e con la faccia cattiva. Cammino come se avessi mangiato una scopa, un male orbo, mi aiuti a dire, mi avvoltolo in strati e strati di sciarpe e scialli, che graziaddio in casa non mancano, signora mia e fanno sempre il loro lavoro nel modo più egregio. Positiva all'antidoping di ogni genere di antidolorifico, fungo allucinogeno, bacche misteriose, mi aggiro per casa, non riesco a guardare per terra senza guaire e non combino alcunchè. Me ne farò una ragione. Me ne starò buona buona finchè 'sta ramata di freddo che mi sono beccata, inerpicata sulla scala per addobbare le finestre di fuori, possa passare e rendermi ancora libera e bella, in grado di fare le scale, chinare il capo e scrivere. chissà cosa vien fuori a scrivere sotto Voltaren. E la prossima volta, anzichè in pigiama a roselline,  colbacco e mantello nel gelo della mattina presto, per attaccare le lucine alle finestre. I Fratelli Karamazov? Beh, un pò sì. Ma almeno adesso sarei un pò più sciolta. Ma, conocendomi, sarei imciampata nel mantello e caracollata dalla scala. Fermiamoci al male minore.

1 commento:

marzipan_28 ha detto...

Ah, ma allora non sono solo io pazza ad uscire come capita sul balcone. In quello della cucina ho messo un gufo di latta che ondeggia al vento per spaventare i piccioni. Mi sta facendo venire l'esaurimento nervoso col suo dedeng dedeng, inoltre sta scrostando la vernice dei ferri, insomma un disastro, non ne azzecco una.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...