27 ottobre, 2011

Vetro che vola.


E alla fine, il freddo, quello vero. Anzi no, non proprio quello pungentissimo, quello da calze, quello da guanti di lana pesantissima, che ne avevo fatti anche di lana leggerissima e pure coi buchi, ma che razza di guanti sono questi qua. Sono belle mattine, sono mattine di una semplicità che scalda, sono bei giorni di cose normali, di amiche in giro a cercar gomitoli, di inviti a pranzo estemporanei, inaspettati e perfetti, nella tovaglia pastello, nelle risate, nel clima da collegio che c'è, eppure siamo madri e spose esemplari, come dico sempre e di pasticci e menate e grane e questioni ne abbiamo una tonnellata a testa, ben suddivise, ma alla fine ci prendiamo il tempo per far le sceme e tutto il resto per un pò sembra lontano. Mi piace la semplicità  che arriva d'autunno, con le caldarroste  e i piumini nel letto, con le piccole cose che fanno grande una giornata normale, un vaso di vetro che diventa cristallo prezioso se lo sai vedere nel modo giusto, piccole soddisfazioni che fanno l'anima bella, momenti di niente che sanno di caldo, come il profumo del pane, dei biscotti cotti nel forno, nel caffè della mattina presto, il cielo rosa, il prato bagnato, le foglie. Sono mesi che colleziono vasi di vetro, la marmellata, la Nutella, li sciacquo per bene, li uso per i fiori, per il basilico del mercato, per le ortensie seccate, perfino per i bottoni, ci metto un nastrino, se ho tempo preparo per loro un vestito così chic che perfino Marie Claire li ha messi in copertina, certo non i miei, ma insomma, è quasi uguale. Mi piace pensare che ad ogni vaso dò una storia nuova, un destino diverso da un volo bislacco nella campana del vetro. Così i miei pensieri. Vasi di vetro messi a nuovo, guardati da un'altra prospettiva, da un'altra strada, un altro sentiero, colorati, messi meglio, un nastrino, un pò di cotone, un nuovo significato. Lo vedi, c'era scritto Barilla e ora è pieno di cioccolatini di Gobino, ci sono le ultime rose della siepe, c'erano i sottaceti e adesso il rosmarino, era vetro ora è cristallo, era ansia ora è calma accesa, era un niente ora è un gioiello, un pensiero trasparente che non si frantuma insieme ad altri mille, che non finisce, non ancora, almeno.



2 commenti:

Lavinia ha detto...

Bello il tuo post,si legge con piacere e belli i vasetti rimessi a nuova vita!
Ciao
Lavinia

Filli http://fillifoodgood.blogspot.com/ ha detto...

Non vedo l'ora di leggere i tuoi post è sempre più bello, sarà che mi sento molto vicina al tuo essere.
Grazie per la condivisione
Un Bacio Filli

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