07 luglio, 2011

L'efferato delitto.

L'ora non è ancora stata stabilita, ma si presume risalga intorno alle 23 ora italiana del 6 luglio scorso. La macabra scoperta, accompagnata da un lievissimo disappunto e da un impercettibile bleah è stata fatta la mattina del giorno seguente, il 7 luglio, alle ore 7,30 circa, cioè oggi, cioè pochi minuti fa. Sono state rinvenute sul pianerottolo di casa, quello lindo e pulito e dove il vento tutt'al più spinge con dolcezza petali di rosa e rametti di pino, piume e penne di ogni genere, accompagnate da ossicini, qualche budella sparsa, robe così. Di zampe e becco nemmeno l'ombra. Ora. Il numero dei RIS di Parma risultava occupato, nessuno lassù nella Casa in Collina che si volesse prendere la briga non certo il gusto di occuparsi della vicenda. Si è tirato a sorte ( ma dove) ed è toccato a me. Molto bene, si disse, la mattina comincia proprio nel modo più consono, a raccogliere piccioni smangiucchiati e abbandonati come trofeo sullo zerbino di casa, quello col cuore rosso, signora mia, ha presente? Ben perciò, proseguì, se s'ha da fare, che si faccia e alla svelta, così non ci si pensa più. Armata di alcool, disinfettanti vari, mi mancava il napalm ma in dispensa la boccettina era vuota, ho cancellato ogni traccia del povero animale. Non senza schifo, mi si comprenda. Il maggior indiziato, autore di tale scelleratezza è lui, Philadelphia, il candido gatto di casa, già iscritto nel registro degli indagati e in attesa di essere sentito dagli inquirenti. Latitante e contumace, dacchè ha fatto perdere le proprie tracce, e sì che era stato visto dormire beato sulla corteccia di pino delle rose e dopo un attimo, sparito, visto l'aria che tirava. Molto bene, si avvarrà della facoltà di non rispondere. Nel frattempo, lassù nella Casa in Collina la giornata inizia benissimo, la colazione si farà un'altra volta, è la quindicesima volta che mi lavo le mani anche se indossavo dei guanti a cuoricini che erano un amore e che ho buttato nell'indifferenziata. E pensare che io, di sangue di piccione, conoscevo soltanto i rubini. "Sic transit gloria mundi", chi è che lo diceva?

5 commenti:

Nicole ha detto...

Ti sembrqa giusto farci ridere di buon mattino raccontandoci un avvenimento così tragico?
Nicole

Anonimo ha detto...

Suvvia un mattinata così non te la saresti mai immaginata. Giusto per non farsi macare niente, ovvio!
Cinzia Varese

marzipan_28 ha detto...

E cara grazia che non ha trascinato i poveri resti in casa per farvene grazioso omaggio, come usava fare la mia gatta assassina di uccellini e di lucertole.

Anna ha detto...

pero' Laura, i gatti lasciano i trofei ai padroni in segno di affetto, e' un regalo che fanno per "spartire" la preda, capiscoo lo schifo ma guradando al lato affettivo da parte di Philadelphia e' stata una gentilezza.
Pero' ti capisco, qui nel mio prato dietro casa, che essendo in America lo chiamiamo backyard, talvolta capita uno scoiattolo, un coniglio selvatico o un procione passati a miglior vita e per qualche giorno dopo aver ripulito ho gli incubi.

Anna

manu ha detto...

E si puo' dar la mano con la mia gatta! fa strage di passerotti, gechi e altri poveri animali che le capitano a tiro sulla terrazza sopra casa mia...e mi tocca occultare i cadaveri per non turbare la sensibiltà dei mie 2 figli che adorano l'assassina ma non tollerano le sue scorribande!!! :-))))
Manu

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...