05 gennaio, 2011

Sniffo il Sidol.

Certo che si fa prima a mettere che a togliere. Nel senso che si fa prima a mettere stelle e lustrini, babbini e cuscinetti benauguranti, campanellini e altre amenità natalizie, che a tirarle via. Però, c'è da dire che senza la casa è più smart, più vuota ma più funzionale, ci si è liberati degli orpelli, il mio Sposo Illustre darà una festa, dacchè già l'h sentito più volte mormorare fra sè la storica frase E Anche Questo Natale ce Lo Siamo Tolto dai Eccetera. Oggi, appunto, infularmata nella dismissione dell'allure festaiola, lassù, nella Casa in Collina è preso secco a tutti di dare a mano. E si veda bene, non spostare una forchetta o svuotare la lavastoviglie, che quella è regola aurea, chi cucina non sparecchia, chi apparecchia non cucina, eccetera, ma proprio i lavori pesanti, sistemare librerie, cassetti farciti di ogni bendidio, smaltire collezioni di riviste, aggiustare lampade da tavolo e cose del genere. Direi che l'anno inizia bene, mi sono detta tra me, che faccio, per così dire i lavori di fino. Come lucidare la targhetta della porta, per esempio, quella del cognome, che è di ottone e scritta in corsivo. Lo so che è proprio un lavoro inutilissimo, ma qualcuno lo deve pur fare, e non ho più ancelle da ogni parte del globo terracqueo che se ne occupano al posto mio. Così, lucido. E lucido per bene, e mi inebrio di questo profumo di petrolio stantio che ha il Sidol, che mi fa lo stesso effetto di una vodka lemon, suppongo, che mi obnubila e mi ottunde, ammesso che io abbia mai assaggiato in vita mia una vodka lemon e devo dire di no, arrossendo, lo ben so che non son degna ma davvero, conosco solo il sapore di quella ai frutti di bosco, da quella volta che il mio figliolo soggiornante negli Stati Uniti non chiamava da giorni e io giù, me ne tracannai una tazzina colma fino all'orlo e ho riso e riso come una scema e l'ansia per il figliolo non chiamante sparì in meno di un secondo. Sniffo il Sidol perchè mi piace, così come la benzina e la Coccoina, che sì, confesso, annuso anche al supermercato, così come una volta fui vista a sniffare il lucido da scarpe, ma ero un'infanta, quassù nella Casa in Collina le scarpe mica si lucidano più, al massimo si prende un foglio di Scottex e lo si bagna sotto il rubinetto, compreso le scarpe inglesi stringate e preziose, ma noi che ce n'importa, mi sa che si devono riprendere simili abitudini, domani tutti a lucidare scarpe, con quegli scatolini tondi che si aprivano con quel marchingegno stupendo, sì sì, speriamo che ancora il lucido da scarpe abbia per quel profumo pungente di cera e di bosco bagnato, per intanto, mi accontento del Sidol. E mi organizzo con la vodka Lemon, come dicono i miei figli, Ci Sta.

6 commenti:

cinzia Va ha detto...

..visto che hai lo strofinaccio in mano passeresti da casa mia??
La cosa peggiore è togliere tutti gli addobbi di Natale. Mi sa che rimando tutto alla prossima settimana. Intanto beata te..

Val_ ha detto...

No perchè il cif classico, bianco, dove lo mettiamo? Quello non si sniffa lassù in collina?
:)
valeria

gabriela ha detto...

Io mi faccio regolarmente di trielina...fantastica!

Anonimo ha detto...

intenditrice! ;-)
ursula

paola & bea ha detto...

ogni tanto trovo in casa tubetti e scatole di lucido da scarpe, contenuti nei pacchi gara(mio marito è un podista), donati da commercianti magnanimi,in quanto prodotti invenduti. Li uso per lucidare le scarpe della Bea che riesce persino a distruggere le Camper ed è proprio vero che certi odori o sapori hanno un potere evocativo, come le madeleines di Proust. Bye....Paola

Veronica ha detto...

Anche tu adori l'odore, anzi che dico, il profumo del lucido da scarpe?
in questi giorni ho capito cosa mi ricorda, cosa richiama alla mente: quell'odore che usciva dall'armadio di mia zia, un odore mito di legno, indumenti puliti, forse cera per il legno......che meraviglia...

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