06 maggio, 2010

Le storie.

Sai raccontare una storia? Di quelle belle, però, che iniziano bene e finiscono meglio, non quelle noiose, o tristi, dove poi lui muore o lei va via o viceversa, da piangere, da leggere coi lucciconi, o da paura, peggio ancora. Sai raccontare una storia dove tutti stanno bene e sono felici e contenti e vivranno per sempre nel castello incantato? No, non le so raccontare le storie, io. Anche se ci provo, ogni mattina, a raccontare  delle cose , ma non è che mi riesca sempre bene. Bonjour, mattina di nuvole e di cose così, bonjour, mattina a tratti azzurra a tratti viola, durerà ancora molto, si dice, pioverà e pioverà. Lassù nella casa in collina si consumano piccolissimi drammi, la gita annullata della PrinciClavulin, il tendine del Liceale che non ne vuol sapere e altre amenità. Per il resto tutto bene grazie, così spero di Lei, Le scrivo questa mia eccetera. Le cose andranno tutte come vogliono andare, inutile che uno si agiti e si dimeni e imprechi e piagnucoli, o metta musi, c'è da prenderla come viene e non già come vorresti. Già. Una bella lista delle cose che vorrei, adesso. La colazione in piazza Farnese con Betta, per cominciare, coi giornali e il sole tiepido di una bella Roma. E poi, e poi...una passeggiata sulla spiaggia, magari alla Coluccia, perchè no, dalla parte più lunga, quella di là, quella coi ciottoli piccolissimi, non con la sabbia. E poi, e poi...vorrei un giro di shopping, non importa dove, magari da Merci a Parigi, a comprare quegli stampi per le torte che mi sono così pentita di essere stata saggia e non aver comprato. E poi, e poi...vorrei fare un giro in bicicletta in città, col cestino nuovo di zecca, quello coi fiocchi di tulle che sarà sul Summer Book e che adesso il pattern è top secret, così dice la Vice, e allora ci si allinea, eccome, se segreto deve essere, segreto sarà. Per ora non ho nessuna di queste cose, ma ne ho una nuova di zecca qui fuori, ed è già qualcosa che fa di oggi un giorno speciale. E poi,  un bel KnitCafè oggi pomeriggio, che è giovedì e che lo sanno anche i sassi, che quello serve sempre a farti stare bene, e poi ci sono tutti i progetti per il Camp da mettere sul tavolo, che ci siamo quasi, non manca mica molto, lo sa? Così, bonjour, mattina strana, farò di te una mattina  d'oro e d'argento, di brillanti e pietre preziose, sei una mattina qualunque ma  nemmeno tanto, e in fondo non sei nemmeno così odiosa. Bene, comincerò a sorridere. Di quei sorrisi che fanno male alla faccia , da tanto che ti sforzi, ma coraggio, non smettere e sorridi e sorridi, e fai anche un pò la scema, che col muso e gli occhi da cocker non è che si vada tanto lontano e sii un pò incosciente e molto oca, è così che si scrivono le storie, che ad essere saggia non è mica che ci si guadagna, sai? e dovresti averlo imparato a Parigi, ma come, la lezione degli stampi delle torte non ti è servita?

3 commenti:

Gallinavecchia ha detto...

Clavulin, eh? mannaggia la pupazza, mi dispiace per la gita, so quanto queste piccole cose per loro siano invece grandi.
Dalle un bacio :)

Anonimo ha detto...

....ma cos'è????la "sfortuna",per non dire altro,ci perseguita????Di tutte le persone che conosco,in questo momento ,ce ne fosse una a cui và dritto "quei còss"si dice a Milan...acciderbolina che periodo.....Ma noi non ci facciamo intimidire....un abbraccio a presto,l'amica del villaggio.

Anonimo ha detto...

Stessa stessa identica atmosfera nelle verde umbria (e ci credo, che è verde!!!)
...se ciò puù confortare le "amiche nordiche"!
B

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