16 marzo, 2010

Calze a pallini? Massì.

Ogni tanto, qualche volta, ci si veste pure da donna. Nel senso più pieno del termine, la gonna, per cominciare, e le calze, per finire, che sono giorni che vado in giro senza e le boccacce farò alla mia Amica delle Foto, quella che mi somiglia tanto, quella col marito figo, a dirlo sottovoce, tanto lo sanno tutti che ho fatto il patto di sangue, lo abbiamo fatto tutte, tranne forse la mia Amica della Pastiera, che lei lo sa che è lei, quella coi due figlioli più due, che cucina per reggimenti ogni volta, e per forza, i miei più i suoi fanno già un bel numero. Sì, stamattina ci si veste da donne fatte, un pò da sciure, và, che ogni tanto non fa male, un vestitino accollato, il tacco no, ancora non me la sento e poi, decisamente, il tacco si mette solo per incontri torbidi, nel caso e qualora, ma dato che qui di torbido, che il Cielo mi ascolti, un bel nulla c'è, lasciamo le scarpe da viale nella loro bella scatola e nel loro bell'armadio, che è meglio. Ma le calze, stamattina, van messe, signora mia, mi andrà mica in giro col tubino Prada e la gamba nuda, bianchiccia, nemmeno tanto tonica che ancora la sua amica Afef non ha iniziato gli allenamenti con lei, si dice la prossima settimana che si andrà a correre agli argini e io già tremo al pensiero, Afef lo sanno tutti è quanto di peggio si può scegliere per andare a correre, chiacchiera sì, ma non si ferma un secondo, nemmeno per respirare un pochino, nemmeno per bere, o mettersi la felpa o per salutare qualcuno, maleducata, lei saluta e se ne va, le buone maniere non sa neppure dove stanno, sciagurata Afef. La calza, signora mia bella, in questa primavera appena accennata ma già così bella, anche se incolore, nessun fiore, ha visto? solo quelli al mercato, nei vasini, da mettere nelle aiuole, ma la calza, dicevo, mi va a pallini. Impalpabilissima, trasparentissima, appena appena, peccaminosa ma nemmeno un pò, dipende da che parte la vuole guardare, i pallini sono discreti, danno un tocco un pò anni 30, non so bene dire come, ma mi piacciono e allora ok, vada per i pallini, stamattina. E poi, si dice che presto arriverà un regalo lassù nella Casa in Collina, una bicicletta nuova di zecca su sui sfrecciare per la città, un bel cestino di vimini, si parcheggia lontano e poi via. Così, tra Afef e la bici, ci si prepara ad un'estate bella soda e bella tonica. Per ora, calze a pallini e scarpe rasoterra. A voile, chiffon e tacco 12 si penserà poi.

1 commento:

Francesca Marano ha detto...

Ma sei già ammalata che ti rimetti le calze?!?!?!

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...