01 dicembre, 2009

Luna di farina.

Ma la vedi che luna che c'è? Una mentina un pò succhiata, che diventa trasparente, di quelle pastiglie di tutti i colori, come si chiamavano? Rotonda da struggersi, pienissima, stasera. E bella, bella da morire, da mmmorire con tre emme, che viene meglio. E' la luna di stasera, di oggi, di questa giornata da incorniciare, così bella, così piena di grandi emozioni, più grandi di me, forse. Innamorata di questa luna bianchissima, che gioca con le colline dietro casa, appena prima che faccia buio e ancora non brilla, e mi piace di più, la luna è più bella quando è bianca, come di farina, bianca come i sogni, quandi i sogni sono bianchi, che li ricordi così bene, e ti svegli e dici Ho Sognato oppure Era Vero? E' una bella sera. Placida, fatta di niente e di pochissimo altro. Felice di me, oggi, felice di questa giornata da incorniciare, felice dei miei passi e dei miei sogni, di questa luna di farina e del bello che c'è.

2 commenti:

Daniela... ha detto...

L'avevo notata anch'io camminando per strada...luna di città...meno bella e grande rispetto a quella incorniciata dalla tua finestra ma silenziosa e sorridente. Un abbraccio e complimenti per la bellissima iniziativa del post precedente. Vi auguro un successone.
Ciao, Daniela

Gallinavecchia ha detto...

Si chiamavano, e si chiamano tutt'ora da quei pochi "chiccai" che ancora le vendono sfuse, a manciate, a etti, a chili, Ginevrine. Io le adoro. Ma forse sono di parte ;)

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...