20 ottobre, 2009

Il ritardo.

E non già quello che a tempo debito porterà un frugolo, dacchè, in grazia di Dio, abbiamo già dato a sufficienza, anche se mi spupazzo i figlioli delle mie Regie Vicine di casa, e li annuso e li tengo in braccio e mi sforzo di ricordare quando ne avevo anche io di piccini così, e mi viene un pò di nostalgia, ora che ho omoni e donnine, invece di pollicini morbidi col facciotto cicciardo. Orbene. Il ritardo è quello in cui ti svegli nel cuore della notte, apri l'angolo di un occhio soltanto, e lo posi sulla sveglia accanto a te. 7.35. Ah, ok. Cooooooooosa? Fai un salto nel letto, scuoti lo Sposo, altro che risveglio a baci come nei film, non abbiamo sentito, forse abbiamo sentito ma abbiamo finta di nulla, forse non è neppure suonata, impossibile, è che ci siamo addormentati secchi, e abbiamo un'ora o giù di lì di ritardo sulla tabella, qui c'e scritto che si deve essere in piedi alle 6.30, altrochè. La Princi esprime il suo personale disappunto per non avere a disposizione quella mezz'ora per decidere il vestiario e se la felpa blu o il maglioncino rosso, e che collana, e che sciarpa, dacchè, sempre in grazia di Dio, ne ha una trentina. Il Liceale esprime il suo personale disappunto bofonchiando qualcosa in una lingua incomprensibile, prendendo a caso nel mucchio dei suoi abiti ammonticchiato di malagrazia sulla poltrona accanto al suo lettino e in in 18 secondi è già lì, spazzolino in bocca e zaino in spalla. Il mio Sposo esprime il suo personale disappunto imprecando in maniera silente, impercettibile ai più, ma io che lo conosco più che bene, so che le imprecazioni silenziose son le più pericolose, e attendo la deflagrazione da un momento all'altro. La scrivente piomba in cucina, nel lavello ancora i piatti della cena, che è una cosa che odio rassettare la mattina presto; realizza che ha dimenticato di esporre il sacco dell'indifferenziata, che sono finiti i croissant per l'intervallo delle 10, che deve dare 7,50 per non so quale obolo a non sa quale figlio, che ha scordato di firmare questo, che deve andare alla posta e che e che. Ben perciò, la scrivente medesima, non sa se esprimere il proprio personale disappunto urlando, vomitando, o tornando a dormire.

6 commenti:

Erre54 ha detto...

pronto? Rita non viene stamatina? ma che ore sono? le 7,10.mi vesto e corro al lavoro..succede succede..giusto una settimana fa,la sveglia non ha suonato e noi, stranamente si drmiva alla grande.
ciao cara..
MR

Anonimo ha detto...

Lauraaaaaaaaa! Sei tutti noooooiiiiiii!!!!!!
Tvb!
Cristina M.

Anonimo ha detto...

la sveglia a casa mia ha fatto il contrario...ha SUONATO NELLA MIA TESTA PER BUONA PARTE DELLA NOTTE...........qual'è la meglio o la peggio cosa????????????????????

Beta ha detto...

... mmmm torniamo a dormire? Dai che ti faccio compagnia, che non è giornata!... o ci facciamo un giro di blog che così condividiamo, ci rilassiamo e ... mal comune mezzo gaudio. Bacioni

Amelia ha detto...

quando inizia così la cosa migliore è tornare a dormire, invece continuerai(siamo donne giudiziose) pensando, ad ogni nuovi impiccio, ma se me ne tornavo a letto oggi non è giornata!!! io comunque ti auguro che si rinfili tutto per il verso giusto!!! buona giornataaaaa

Daniela... ha detto...

Io suggerirei di: urlare, vomitare e poi (quando tutti sono usciti di casa)tornare a dormire. Capita, capita, il brutto è che ti rovina anche il resto della giornata.
Ciao, Daniela

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