19 giugno, 2009

A Wind Pork.

Così, in inglese, dacchè una vera signora non può farsi beccare in castagna a dire volgarità, ma il vento che soffia da queste parti da due giorni in qua è proprio quel che si dice un vento porco, e quindi, vabbè. Noi ben fermi che siamo qui davanti, noi e un'altra barchina che si vede laggiù laggiù. Stamattina giro in spiaggia ma c'è talmente un bel niente da vedere, che mi son dedicata con impegno e solerzia al riassetto del veliero. Lesta a sbattere i piumoni e i cuscini, a sistemare le stanze, a raccogliere briciole, ritirare i piatti lavati ieri sera. Durata dell'operazione tutta: undici minuti. E poichè qui ben si è ancorati, incollati e cementati, dacchè la nuova àncora non teme neppure i mostri a 8 teste, e non ci si schioda finchè tutto questo delirio non è un pò passato, ecchediamine, abbiamo mica chi ci insegue, la giornata di oggi, meravigliosa, tersa e luccicante, sarà dedicata ai compiti della vacanze, a letture di varia natura, magari brasandosi, protezione millecinque, cappelluccio tricot e burrocacao. Il vento porco ha i suoi vantaggi, in fondo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

un tuffo in quel mare stupendo è quello che ci vorrebbe! qui afa pork! baci

thecatisonthetable ha detto...

Meltemi a manetta!!!

Me lo sento in faccia... ;-)

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...