17 dicembre, 2008

Mattina presto.

Non è che si perda tempo, alla casa in collina. Ci si sveglia all'alba o quasi, quando, col tempo da lupi che c'è là fuori, ci si vorrebbe crogiolare e accoccolare e acciambellare sotto le coltri e poltrire, dormicchiare, leggere o guardare il soffitto, semplicemente. E invece, un bel niente proprio. Si barcolla fino in cucina, dopo aver svegliato di baci qualche figliolo che ancora frequenta le italiche scuole, dacchè il Giurisprudente già in vacanza si trova. Un risveglio così incerto meriterebbe una colazione lenta e pigra, mescolare il latte con rimbambita lentezza, giusto il tempo, quell'oretta, di carburare come si conviene e mettere in fila i pensieri, ad uno ad uno, devo fare prima questo e quest'altro, e passare da qui e poi di là, stiracchiarsi, magari, sbadigliare con eleganza, sospirare un pochino guardando di fuori. Fandonie! Noi qui si arriva al desco famigliare ch'è bell'e pronto per la colazione, tutto bene in ordine ingegneristico, la mia tazza personale, il cucchiaino coi cuoricini, insomma, una roba da spot. E' quel che viene dopo che ti squassa. Già, perchè l'Illustrissimo, che il Cielo lo assista, è già sveglierrimo, pinto e tratto, già sul pezzo, come si dice, e io faccio una ben misera e tapina figura, col mio pigiama a pallini e la faccia a forma di cuscino, che ancora sono nella fase in cui cerco di ricordarmi, ma cosa ho sognato? Lui, l'Isoscele, ha già letto ogni sorta di quotidiani, rossi, neri, gialli e blù, e rosa, anche, che per prima si legge i titoli della Gazzetta dello Sport. Perciò mi informa, riporta, mi fa un riassunto di quanto è accaduto nelle ultime ventiquattr'ore. E domanda. Ma cosa domandi, non vedi che ancora non ho avviato il cervello, che non so nemmeno bene che giorno è e quanti ne abbiamo e cosa e come e nemmeno dove, in realtà? Io dormo ancora, dall'impiedi, anzi, da seduta e tu già nel circuito forsennato che è la gestione di questa vita così bella ma, mi si consenta, un tantino complicata. Lui, Uno e Trino come lo chiamano i figlioli, ha già avuto una tonnellata di idee. Ti andrebbe se, ho pensato che, oggi si potrebbe, e magari fra due anni, oggi potresti fare,ti piacerebbe se, sai cosa mi è venuto in mente, e cosa pensi di. Pensi? PENSI? Ma io non penso ancora, mio Sposo adorato, lasciami nel mio limbo di sogni e piumone, ancora per un pochino, ancora non ho attivato, non ho connesso, non ho un bel niente. I miei ingranaggi sono fermi da ore, dài loro il tempo di attivarsi per bene, di cominciare a girare per produrre pensieri di senso finito. Niente, mi sa che mi tocca svegliarmi sul serio. Così, catapultata dal mondo ovattata del sonno a quello incasinato e già organizzatissimo ed efficientissimo e sveglissimo dell'Illustrissimo. Così, in questo delirio mi accingo ad iniziare la mia giornata, che ho la connessione gentilmente offerta dalla Cicolita e che dura fino alle 8, e perciò mi devo sbrigare. Una congiura contro di me. Che va bene che i vicini di casa non si scelgono, e passi, ma forse, avrei potuto almeno sposare un uomo meno complicato. Ma sai la noia?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh visti i tuoi mille impegni, mille figli, mille amici ed infine mille animali, era logico ed inevitabile che il tuo 3/4 dovesse essere almeno SUPERMAN cara la mia WONDERWOMAN!!! Auguri per le prossime feste e per la prossima vita, Emi.

wennycara ha detto...

Che bel racconto, mi ci rispecchio, alcune mattine sono proprio così :)
buona giornata,
wenny

fux ha detto...

Sto morendo dal ridere!
Certo che L'Isoscele non te lo avevo ancora sentito dire.
Ho le lacrime...
Rende l'idea, sai!

Baci anche al tuo consorte, nonchè mio web master per sempre.

Franci

Odore di dicembre.

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