10 novembre, 2007

Quel cuore.


Ci pensavo da giorni. Da quando ho fissato la visita con un luminare del settore, credo. Ho preso informazioni, chiesto e richiesto. Forse, nemmeno Barnard mi sarebbe sembrato abbastanza preparato. Non è mai una cosa gradevole portare i figli dal medico. In verità, pochissime volte li ho portati, a parte quando uno di loro ( già, chi era?) si ricoprì di misteriose bolle rossastre o quando hanno dovuto cucire qua e là un taglio sul mento o in fronte, o ingessare qualcosa. Ma stavolta, la richiesta era esplicita: urgeva al Liceale una visita cardiologica, un soffio al cuore che andava approfondito, sa com'è. No, non lo so. So che non è una frattura o una sbucciatura: è il cuore, il suo, per la precisione, e non è che basterebbe, nel caso, uno sciroppino o dell'acqua ossigenata. Mi sono fatta coraggio, riesco ad essere così fredda in certe situazioni, in verità era davvero solo uno scrupolo del medico sportivo, il Liceale è un vero atleta, lungo lungo e magro magro, un fuscellino che è cresciuto di undici centimetri in poco meno di tre mesi, e, giuro, non l'ho mica innaffiato. Non è divertente andare dal medico, non sono divertente io, a me stessa, quando mi immagino cose così tragiche che non ho nemmeno il coraggio di dire a voce alta. Così, andiamo. Se Vuole, Signora, Può Guardare nel Monitor Il Cuore di Suo Figlio. Come. Quel cuore, dottore, lo conosco a memoria. C'è un pò di me lì dentro e di suo padre, anche. L'ho preparato io, come una torta semplice, farina uova e zucchero. Amore, tanto, tanto, tanto che forse avrei dovuto pesarlo meglio, nella bilancia della cucina, sarà troppo? Ci ho messo tutto l'impegno e tutta la poesia del mondo, ho messo il grido di sorpresa, se chiudo gli occhi, ancora mi vedo con la camicia verde e i capelli lunghissimi, quando ho gurdato il test. Ero in cucina, appoggiata, mi sono lasciata scivolare lungo il muro, e un pò ridevo e un pò piangevo, e avevo il Maturando, anni 3, che mi guardava curioso, Arriva un Fratellino, o Una Sorellina, Lo Sai? ma lui aveva un Plasmon in mano, non che gliene fregasse granchè. L'ho conosciuto presto, quel cuore, sa? Ho sentito quel tump! tump! tump! dell'ecografo, quel cavallo al galoppo, quell'istante in cui una donna si sente scrigno prezioso, che ancora nessuno lo sa, sono poche settimane e la pancia non si vede nemmeno, ma tu, furbissima, nascondi un brillante da mille carati, e guardi di sbieco lo schermo e hai quel gel sulla pancia e ti senti improvvisamente così bella e diversa e innamorata e paurosa un pochino, ma ami già così tanto quella macchia, una specie di fagiolo, che è lì, insieme a te e hai già per lui tutti i sogni del mondo, lo aspettavi e lo aspetterai, sapevi che sarebbe arrivato, eccoti qui. Lo conosco, quel cuore. E' quello, fra quelli dei miei figli, che mi attira di più, non so come spiegare, è romantico e pratico, sognatore e preciso, e un cuore dolcissimo in una scorza di porcellana, una piuma leggera in un riccio di castagna. Quel cuore sta bene, mi dice il medico. E io tiro un respiro di sollievo, forse un pò lo sapevo già, ma sono rasserenata da questa conferma. Ma sapevo. Quel cuore, dottore, e un pezzo del mio, se guarda bene, c'è una stellina piccola proprio qui, nel ventricolo. Ce l'ho messa io. Perchè sono la sua mamma, e quel cuore è stato così vicino al mio per così tanti giorni e tante notti, ha respirato, camminato, cantato e dormito com me, e la stellina è il regalo che gli ho messo perchè se ne ricordasse sempre. Anche quando batterà lontano dal mio. Ma anche allora, lo sentirò.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Saro' anche monotona, patetica o quello che vuoi...mah....continua a farmi piangere (in senso buono ovviamente)
Una descrizione così bella non l'ho mai nè letta nè sentita!
Hai messo nero su bianco quello che ho provato anch'io quando ho fatto la prima ecografia e si vedeva un piccolo fagiolino con un puntino che batteva forte forte!!!!
I tuoi figli sono fortunati ad avere una mamma come te
Un grosso bacio.
Anna

Anonimo ha detto...

So che non è carino passare di qui e non lasciarti un saluto, ma anche quando non scrivo mi fermo sempre, e ogni volta penso che abbiamo un sentire così "comune" che mi impressiona.
Oggi non potevo non lasciarti un messaggio, perchè queste parole vanno dritte al cuore, di chiunque, e ancora di più di chi ha vissuto gli stessi batticuori, lo stesse risate miste a lacrime nel guardare una striscia rosa sopra uno stick, nel guardare un fagiolino minuscolo con un cuoricino che già galoppava come il vento...
Un grazie per le emozioni.
Raffa

Anonimo ha detto...

Riesci sempre ad emozionarmi.
Grazie!!!
Tiziana

thecatisonthetable ha detto...

Beh, allora!!! La smetti di farmi piangere?!

Adrenalina ha detto...

Ma il medico sportivo non ti ha spiegato nulla?? Io ho un centro di visite medico sportive e spesso capita che si consigli di fare ulteriori accertamenti, soprattutto per i soffi, ma spieghiamo sempre ai genitori tutto per filo e per segno, giusto per non farli spaventare.
Un bacione grande grande

Gallinavecchia ha detto...

Qui i casi sono due. O smetto di leggerti in ufficio o mi compro un mascara water-proof.
Scherzi a parte, le tue parole sono, come sempre, di una poesia unica. E sono felice per te e per il tuo bellissimo liceale.
Un bacio a entrambi

copenhagen_by_bike ha detto...

Quando parli così dei tuoi figli mi fai venire voglia di averne uno... so di essere ripetitiva, ma leggerti al mattino ma dà una sferzata di energia, mi apre il cuore e mi lascia lì con la bocca aperta. Grazie di essere il mio Supradyn virtuale... anche nelle situazioni un pò tristi come questa riesci a metterci poesia. ma il tuo bimbo come sta? sei più serena?

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