17 settembre, 2007

Piroette.


Mai fatto danza in vita mia. Lo si capisce dal mio passo da corrazziere. E dalle spalle, anche, da anni di nuoto e atletica. Perciò le mie piroette son tutt'altro che aggraziate. E meno male che non lo sono. Esse infatti si svolgono non già alla sbarra, sul parquet scricchiolante, in una immensa sala prove all'ultimo piano di un palazzone del centro storico, dove un'arcigna zitella al pianoforte e una maestra non zitella ma arcigna ella pure svela i segreti del pliè e del degagè a fanciulline sbadiglianti di ottima famiglia, che la danza fa bene al portamento. No, no, le mie piroette son di tutt'altrissimo genere. Passo, trafelata, dalla fila alla posta alla fila alla Motorizzazione Civile, che signora mia, i figlioli crescono e pure il Nuovo Liceale ha da dare l'esame per il ciclomotore, oh yes. E poi, via, a razzo, ad altre file e altre incombenze, il medico da cambiare che il pediatra resta solo fino al quattordicesimo anno , non lo sapeva? e poi ancora in Comune per la mensa della PrinciGolia, intesa come caramellina, che stamattina era imbronciatissima. E io danzo, danzo su e giù per la città, e osservo la gente che è in fila con me, o nella fila vicino e mi chiedo, mi chiedo molto. Perchè mai agli extracomunitari gli impiegati diano del tu, perchè c'è gente che ha una faccia così triste e rassegnata, perchè è così raro trovare qualcuno mediamente gentile, perchè le signore col velo e i passeggini sono le più educate di tutti, perchè quel signore disoccupato che chiedeva l'esenzione del ticket era incravattato e incatenato e profumato alla nausea, perchè gli anziani hanno sempre più fretta di tutti, perchè alla posta hanno ancora la colla col pennello in un vasetto di vetro, perchè nessuno ha in mano un libro o un giornale e stanno lì, tutti rimbambiti e imbesuiti ad aspettare il proprio turno e nessuno, nessuno che gli venga voglia di scambiare una chiacchiera o un sorriso con nessuno. Perchè le donne straniere hanno le scarpe che fanno rumore, perchè parlano a voce altissima, perchè gli uomini si danno tre baci come a Parigi, perchè i bambini non fanno mai un capriccio, perchè se fai sedere un vecchietto ti guarda storto e fa finta di non sentire, perchè, perchè, perchè. Sarà che ho avuto troppo tempo per osservare e avrei voluto tirar fuori il mio ricamo di Natale (di già?) che 32 persone davanti alla Posta sono un bel numerino, sarà che oggi ero così di buonumore, che sembrava freddo e invece no, è ancora dannatamente estate qui, e allora, che m'importa della gente e della confusione, sorrido dentro di me, sono in pace e sto bene, di niente, in realtà, ma è tutto così tranquillo, nonostante il caos, e quindi e perciò sarà meglio che continui, sorridendo e sorridendo, a fare le mie piroette. Che nonostante l'atletica e i 200 farfalla, non mi vengono neppure tanto male, sa?

2 commenti:

k ha detto...

Se le piroette per la città ti riesco bene come quelle che fai con le parole, cara mia, hai un futuro da ballerina professionista :)
buona notte :**

Anonimo ha detto...

che bello leggerti...è probabile che oggi affronterò le mie piroette con più leggerezza...grazie !!
la simo

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