20 giugno, 2007

Breakfast with the cat.


Appena nato è stato battezzato Ascanio. Dopodichè, avendo sfornato Mora e Mirtillo in una piovosa mattinata di marzo, ci siamo ricreduti e le abbiamo cambiato nome: si chiama Husky, un nome da cane, in realtà, però al momento non ce ne venivano altri, troppo presi dai micetti neri appena nati. Stamattina ho fatto colazione con lei, con il rumore dell'irrigazione in sottofondo, uno strano colore dell'aria di fuori, come se fossimo sotto una scodella, ecco, umido e caldo già di prima mattina. Il mio sposo semi-partito per l'Isola, i figlioli dormienti, la casa silenziosa e immota. Oggi, un giro di ricognizione alla segreteria del nuovo liceo, qualche faccenda a destra e sinistra, forse un inizio di valigia. E sì, signora, scusate il ritardo ma stavolta parto anche io e sul serio, armi e bagagli, paletta e secchiello, pinne, fucili ed occhiali e via! Ho una collezione di costumi nuovi (2 in realtà, ma chi l'ha detto che non è una collezione?), di quelli che sono interi ma non proprio, che non sono bikini ma che sei più scoperta e scelleratamente scollacciata e che ti-vedo-e-non-ti-vedo, insomma, non so se mi spiego. Veramente alla partenza manca ancora qualche giorno, il Mediano deve ancora affrontare il suo esame orale, ieri ripeteva Cavour palleggiando con un cuscino in salone, è forse concentrazione questa? Meglio attendere pazientemente lunedì prossimo, piegare per benino costumi e parei e non pensarci ancora, sbrigando le cose che ci sono da fare e rimandendo qui, duri e puri, a far colazione col gatto, ben composti sotto un cielo a scodella. Coraggio, lo scollacciamento può aspettare. Non per molto, però.

1 commento:

Unknown ha detto...

io ne ho 6 che mi assalgono quando esco di casa!
famelici

Odore di dicembre.

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