18 marzo, 2007

Provare, provare, provare e...

Dire che è semplice è una bestialità vera. E' un delirio. Imparare ad usare 4 ferri da maglia insieme, anche per chi lavora a maglia da parecchio, è impresa titanica. Almeno per la scrivente. Dire che è leggero, men che meno. So di persone che si sono talmente concentrate da essersi persino dimenticate di andare in bagno, con licenza parlando. E di un' altra che ad un certo punto, le è andata talmente insieme la vista (è un lombardismo, diciamo che le si incrociavano gli occhi), che ha acchiappato ferri e gomitoli, li ha fatti sù alla rinfusissima e ha detto, basta, non gliela fò. Dire che è stato gradevolissimo, piacevolissimo, interessantissimo e divertentissimo, è assolutamente d'obbligo. Siamo state d'incanto. Già la location faceva la sua parte, la Triennale, coi finestroni sul parco, le sedie di design e quella sua aria intellettual-chic, già da sola la fa da padrona.Le partecipanti poi, datesi appuntamento lì per imparare o insegnare la nobile arte del calzino ai ferri, erano davvero deliziose. Lì per lì mi è preso un colpo, quando hanno estratto, non solo calze che erano vere e proprie opere d'arte, ma un manuale di maglia in lingua estone. Va bene la cultura, mi accontento di parlare correttamente inglese e francese, mi manca il russo e il tedesco, ma all'estone, signora mia, proprio non ci avevo ancora pensato. Ma le fanciulle, pazienti e dolcissime, hanno dischiuso per le astanti un mondo difficile sì, ma fatto di chiacchiere sommesse e caffè in tranquillità, e pazienza se ho dovuto disfare il mio prototipo di calzino due volte due, e mi cascavano i punti, e mi trovavo nodi e pasticci che non sapevo dipanare, e mi intruppavo con ferri e fili. Bel pomeriggio, da ripetere, in assoluto.


Ma il vero colpo, signora mia, non ci crederà mai, è stato Lui. Era lì, a un passo da me, da tutte noi. Avrei voluto fargli una foto, o farla insieme a Lui, e invece niente, niente di niente, sono così timida in queste cose, e non dica Ma Mi Faccia Il Piacere, che è un'espressione che odio. Niente, non ho spiaccicato una sola parola, occhi bassi sul mio agglomerato di fili e ferri, non un gesto che mi portasse verso di Lui. Mi consolerò. Gli confezionerò un bel paio di calzini, da sfoggiare sulle fredde nevi del Sestriére o ad Aspen, magari. E Lui, stregato da cotanta casalinghitudine, sarà mio per sempre. Resta da perfezionare la tecnica del calzino. Sono indietro, mi sa. E tanto, anche.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa vuoi che sia, io lo faccio con sei ferri, mescolando il ragù con la mano libera.

nini ha detto...

che bella lana!!
io sono negata per le calze...

Anonimo ha detto...

Neanche fosse stato Chuck Norris...

Anonimo ha detto...

Ho rimediato, chiedo venia.

ruben ha detto...

Ma... anche LUI sferruzzava???

Anonimo ha detto...

Ciao!
Poi sabato non ti ho detto che il tuo gomitolo di lana era fantastico! mi piace un sacco quel colore ... peccato che in foto venga davvero da schifo :o( ... non che di persona sia meglio, intendiamoci :o) ... eh, signora mia ... ho trascorso proprio un piacevole pomeriggio!
Buona giornata
*Cinzia*

diamanterosa ha detto...

@ Maurice. Ben meglio sarà. COme vedi, anche il tuo Bistrot compare adesso. E' davvero carino.
@ Ruben. No, bellezza, non knittava. Chiacchierava con altri 3 tipi, sereno e beato. E irresistibilmente maledetto. Ma mica posso far la groopie, no?
@ Cinzia. Anche io sono stata benissimo, è davvero una grande invenzione. Ce ne saranno altre, lo so.
@ Nini. E' vero la lana è bellissima e verrebbero delle calze stupende. Se solo sapessi farle....

MissPurple ha detto...

La lana - si dice a Roma - nun se po' guardà quanto è bella, quindi DEVI confessare, marca, tipo e bagno di colore, oppure ne metti tre gomitoli nel pacchetto del Purple meme e non se ne parli più.

Alice Twain ha detto...

Sai che manco l'ho visto, Illo?

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...