05 ottobre, 2006

Vitamine.


Fanno bene. Come il Cebion per il raffreddore, come la Citrosodina per la nausea. Illuminano, una faccia un pò disgustata, stamattina, un pò di ansia e un pò di agitazione, consolano per l'abbronzatura che và via per virare a un più triste color sogliola, tipico di questa stagione, fenomeno irreversibile per chi recalcitra a sottoporsi a lampade abbronzanti. Roba passata. Và il pallido, il lunare. Un giro di perle, meglio se tre o quattro, fa subito la sua bella figura. Rilassa. Scalda. Per non parlare del rumore, quel metallico discreto, quando si sgranano ad una ad una, come il più pagano dei rosari, sguardo perso nel vuoto, con una decisione da prendere e/o un'idea da farsi venire. Il rumore delle perle, è stato provato da recentissimi studi nell'università di casa mia, ha benefici poteri anche sull'umore, sullo stato delle cose, sui sospiri da fare per cancellare eventi sgraditi e alzare le spalle, senza girarsi, senza rimescolarsi troppo in pensieri che ci appiccicano e ci rendono fermi e pesanti. Le perle consolano. E il loro rumore celestiale tiene lontano da voi sortilegi maligni, incantesimi del lago, misteri, magie, apparizioni e sparizioni. Così, farneticando, monatti chic del nuovo millennio, con andatura elastica e tintinnio discreto, sfoggiatele con grazia. E se son fintissime, che male c'è.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' proprio vero che per fare poesia ci vuole una sola cosa...tutto, tutto anche una perla.

Odore di dicembre.

  Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...