04 ottobre, 2006

L'è un grand Milan.

Ci voleva una bella foto del Duomo.
Niente, questa mattina Blogger fa le bizze e niente succede se si cerca di pubblicare una foto. Mah!
Ieri sono stata in visita pastorale a Milano. In realtà è stata una faticosa e pesante giornata di lavoro indefesso, fino alla mezzanotte, quasi, essendosi conclusa con una cena, di lavoro anch'essa. Ma diciamo che mi sono presa le mie belle, piccole (?) innocentissime soddisfazioni. Tanto per cominciare un succulento succo di pomodoro ai tavolini traballanti di Cova, che già lì ti senti meglio anche se hai passato una mattinata d'inferno e ti è venuto il sedere quadrato a forza di star seduta in quelle odiose poltroncine delle insulse sale degli hotel adibite alle riunioni, dove non c'è niente di bello da vedere, e c'è un odore finto profumato e potrebbe anche venire una tromba d'aria nel frattempo, fuori, e che tu non te ne accorgeresti neppure, perchè tanto non c'è una finestra nemmeno a pagarla e anche se sei in un hotel a mille stelle è tutto squallidino e grigiolino e ti viene voglia, a tratti, di dire, signori carissimi, tante care cose ma io me ne vado, abbiate pazienza, ma sapete com'è, c'è un sole pallidino fuori, e se tanto mi dà tanto, è uno degli ultimi, siamo agli inizi di ottobre, vedete, e ci scommetto che domani ci sarà la nebbia e allora me ne vado, ossì, e voglio sfiancarmi di vedere vetrine e comprare cosine inutile e superflue, una magliettina, un quadernino, voglio andare da Feltrinelli e sfondarmi di libri da non sapere più dove mettere, e voglio entrare da Prada e provarmi le scarpe con il buchino sulla punta, quelle che aveva mia zia che io avevo sì e no anni 2. Bene, tutto ciò non si può fare. O meglio, non proprio tutto. Certo, si deve stare qui, ad ascoltare. Certo, si deve fare il proprio intervento. Certo, si devono gestire una serie di obiezioni e di domande assurde e di ovvietà e di attacchi al proprio operato, ma che fa. Che fa se poi a un certo punto si scappa davvero, un paio d'ore prima della cena, e si entra in un negozio a caso e si viene invitate testè a scegliere quello che più ti aggrada, in virtù del fatto che il giorno prima era il tuo compleanno e sembrava solo che fosse passato inosservato e invece no, eccoti qua, una signorina in tailleur nero tutta per te che ti consiglia, guida, specifica, abbina, decanta, descrive. Fatto. Ho avuto il mio regalo. Mai fuga, seppur breve, fu più fruttifera.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

il dispiacere - ieri - è stato davvero immenso.
Ma sto affogando nel superlavoro.

S.

Anonimo ha detto...

Diamante le peep toe, si chiamano peep toe, eppure avevi anche telefonato per chiedere informazioni. Un beso
Cizeta

Anonimo ha detto...

Diamante le peep toe, si chiamano peep toe, eppure avevi anche telefonato per chiedere informazioni. Un beso
Cizeta

Anonimo ha detto...

Diamante le peep toe, si chiamano peep toe, eppure avevi anche telefonato per chiedere informazioni. Un beso
Cizeta

Anonimo ha detto...

Diamante le peep toe, si chiamano peep toe, eppure avevi anche telefonato per chiedere informazioni. Un beso
Cizeta

Anonimo ha detto...

sorry non so cosa sia successo, acciderbolina. Cizeta

Anonimo ha detto...

accidenti cintz.... messaggio ricevuto :))))

Anonimo ha detto...

eh, volevo solo essere sicura che diamante lo capisse ;) cizeta

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