18 settembre, 2006

Una cosa alla volta.


Con calma. Già è stato traumatico il risveglio, già i miei inizi di settimana si tingono vieppiù di agitazione e di cose da fare, già che stamattina una carovana di figlioli semi addormentati ha lasciato, qualcuno in ritardo, qualcuno in vergognoso anticipo, le verdi colline per raggiungere in tempo utile i banchi di scuola,per attingere al patrio sapere. Già stamattina ho ripreso quella tortura a pagamento che si perpetra in piscina, noto ai più con il nome di aquabike, ma ne avevo già parlato qui. Già ho lavorato abbastanza ad un ambizioso progetto di lavoro e ho pure già ottenuto un incontro per la prossima settimana, il che mi sembra davvero una specie di vittoria. Perciò, quest'oggi, parlatemi sottovoce per non farmi trasalire, non portatemi note da firmare o votacci di storia, non cercate ancora una volta di spiegarmi il modulo 4.4.2 e soprattutto non mostratemi il centesimo modello di barca a vela, illustrandome meraviglie e tecnologie. Una cosa alla volta, non vorrei chiedere troppo al mio fisico (!). Resta una spesa da fare, l'ufficio vaccinazioni da contattare per un disguido ai danni dell'Infanta, altre diavolerie da comprare per la scuola di non so chi, la tintoria, l'amministratore e il tecnico della lavatrice. Ok, vada per la barca a vela.

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