16 marzo, 2006

Ode alla Macina.


La Macina è puro lusso.

La togli dalla biscottiera e già senti in sottofondo le note solenni e sottili de Il Gladiatore.

La Macina non si inzuppa, si "puccia".

Essa entra, sublime e perfetta nel latte puro, macchiato in qualche caso da una nuvola di caffè, sia esso solubile o espresso, nella fattispecie.

La Macina dà il meglio di sè medesima nella scodella, quella dei collegi, giammai nei mug. So di persone che perpetrano il rito in scialbe tazzine da caffè, ma non ne voglio parlare.

Con rara maestria, si individuerà nel tempo, i secondi necessari per darLe tripudio, non troppo croccante, non troppo molliccia. Questa frazione è nota agli adepti come Il Tempo della Macina.

La Macina è bipartisan.

Gira voce che Essa accomuni gli schieramenti, siano essi no global o sì global, cravattona o maglioncino, MontBlanc o TrattoPen.

E, di questi tempi, ben lo si sa, son soddisfazioni.

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